Pietro Gerelli
De Notaris Carlo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Pietro Gerelli
Autore: De Notaris Carlo (Milano, 1812-1888)
Cronologia: 1871
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 70 cm x 90 cm
Descrizione: ritratto a busto intero ambientato
Notizie storico-critiche: L'effigiato è Pietro Gerelli, ricevitore doganale di Casalmaggiore, scomparso il 28 ottobre 1870 all'età di 63 anni per bronco pneumonite, come riportato nel certificato di morte del 3 novembre 1870 (ASHSG VII, 720). Egli è ricordato anche su una delle lapidi intitolate ai benefattori dell'Ospedale, poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino.
Dalla fede di battesimo della parrocchia di santo Stefano di Casalmaggiore, datato 1863, sappiamo che Pietro Giovanni Antonio Gerelli, figlio di Luigi Gerelli e Biolchi Rosalia, nacque a Casalmaggiore il 24 giugno 1807 (ASHSG VII, 622a).
Nell'ottobre 1869 il Sig. Pietro Gerelli offrì alla Congregazione di Carità di Monza "il capitale di complessive L. 18.150 [...] per l'istituzione di due piazze dei Cronici in questo Civico Spedale" (ASHSG VII, n. rep. 2935/1652).
In seguito alla scomparsa del benefattore, il 17 dicembre 1870 ne venne commissionato il ritratto per l'Ospedale al pittore monzese Giosuè Bianchi del Gerelli, raccomandando il formato a mezza figura e l'uso di una fotografia da cui trarre la fisionomia del benefattore. (ASHSG VII, 849)
Da un documento datato 3 aprile 1871 sappiamo che il pittore non poté eseguire il suddetto ritratto, trovandosi in difficoltà "a cagione di malattia"; nel medesimo documento, in data 30 aprile, viene data commissione al pittore milanese De Notaris, con la specifica che "riuscendo di soddisfazione verranno date allo stesso anche le future eventuali commissioni".
Il 3 luglio 1871 il De Notaris consegnò il ritratto all'Ospedale monzese; l'opera gli venne pagata 85 lire, compreso il "rimborso delle spese di viaggio e trasporto" (ASHSG VII, 387).
La presenza dell'iscrizione commemorativa sul davanti del ritratto attesta che l'effige fu eseguita 'post mortem' in forma gratulatoria su commissione dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo fu amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente cui il governo sabaudo aveva affidato la gestione di tutto il settore assistenziale (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con l'abbandono della vecchia sede di Piazza Isola (Colombo 2002, p. 39).
Il ritratto è convenzionale nel taglio e nell'impostazione, col soggetto seduto di tre quarti e lo sguardo perso nel vuoto, che esprimere un sentimento di distaccata malinconia. Tutto tende alla definizione dello status sociale del soggetto: il portamento distinto, l'eleganza dell'abito, il bastone da passeggio col manico d'avorio al pari della grossa catena d'oro appuntata sul gilet. Anche l'ambientazione, affidata alla descrizione della seggiola e all'inserimento di un cassettone sulla destra, allude a un interno domestico di estrazione borghese risolto, tuttavia, in maniera formale e poco suggestiva.
Sull'inventario generale e sulla scheda del catalogo fotografico si osserva un errore di trascrizione del nome del ritrattato ("Pietro Cerelli").
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00074/
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