Paolo Fumagalli
De Notaris Carlo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Paolo Fumagalli
Autore: De Notaris Carlo (Milano, 1812-1888)
Cronologia: 1874
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45.5 cm x 60.5 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo scuro
Notizie storico-critiche: L'etichetta commemorativa posta sul rovescio del dipinto dichiara che l'effigiato è Paolo Fumagalli di Monza, scomparso il 9 dicembre 1873.
Nel giugno successivo alla sua scomparsa, il fratello Giulio comunicò alla Congregazione di Carità di Monza di una donazione disposta dal defunto congiunto a favore della locale Pia Casa di Ricovero e Industria, per l'istituzione di una piazza da ricoverato da intestarsi alla sua memoria (ASCRIMz 24/7, n. rep. 5293/4004).
Dopo l'Unità d'Italia le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità voluta dal governo sabaudo per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato l'ente nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Nel luglio 1874 il signor Giulio Fumagalli versò nelle casse della Congregazione 7.000 lire italiane, la somma stabilita per l'istituzione di un letto presso la Pia Casa con diritto di nomina; secondo il regolamento allora vigente al testatore che lasciava una somma pari o maggiore di 3000 lire spettava "l'onore della mezza effigie a carico del Luogo Pio" (ASCRIMz 1/3).
Il ritratto di Paolo Fumagalli fu eseguito 'post mortem' in forma gratulatoria dal pittore milanese Carlo De Notaris su commissione dell'istituto che ricevette l'eredità del benefattore; il 4 luglio 1874 la Presidenza della Congregazione di Carità trasmise all'artista la fotografia del Fumagalli, chiedendone "il ritratto nelle misure stabilite per quelli della Pia Casa di Ricovero, non senza preghiera della maggior possibile sollecitudine nell'esecuzione" (ASCRIMz 24/7, 749).
L'effigie risulta nel complesso poco riuscita e molto convenzionale; il soggetto, ritratto a mezzo busto su fondo unito, tradisce la derivazione a posteriori e manifesta una scarsa qualità pittorica, aggravata dal cattivo stato di conservazione. L'attenzione è concentrata sui gioielli - la catena d'oro appuntata sul gilet e un grosso spillone fermacravatta - che il ritrattato esibisce come elemento di distinzione sociale, secondo uno schema tipicamente borghese. Dal punto di vista del costume si osserva la comparsa anacronistica della cravatta di foggia moderna, in seta colorata con nodo piatto al collo e il lembo lungo infilato sotto il gilet.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00076/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).