Giuseppe Oggioni
De Notaris Carlo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Giuseppe Oggioni
Autore: De Notaris Carlo (Milano, 1812-1888)
Cronologia: 1882
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 46.5 cm x 61.5 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro
Notizie storico-critiche: L'etichetta commemorativa posta sul telaio rende nota l'identità dell'effigiato: Giuseppe Oggioni di Monza, scomparso il 12 febbraio 1882.
In realtà dai documenti di archivio si evince che la morte dell'Oggioni risale al 15 febbraio: probabilmente nel riportare la data sull'etichetta del dipinto si commise un errore di trascrizione (ASCRIMz 27/8, 139).
Figlio dei furono Biagio e Maria Antonia Galbiati, il signor Oggioni era nato e domiciliato in Monza, di professione capomastro, possidente e celibe quando morì, all'età di 85 anni.
Con testamento segreto datato 27 dicembre 1881 Giuseppe Oggioni istituì suo erede il fratello Carlo, lasciò alla sorella Angiola la propria abitazione in Borgo Carrobiolo e alcune somme ai figli del predefunto fratello Francesco; legò poi "alla Casa d'Industria e di Ricovero in Monza la somma di lire 7.000 per una piazza ai poveri di Monza", con nomina spettante al proprio erede, vita sua natural durante. Specificò inoltre che il detto legato avrebbe dovuto essere "soddisfatto entro due mesi e senza interesse" dalla data della propria morte (ASCRIMz 27/8, n. rep. 6882/7092).
Dopo l'Unità d'Italia, per volere del governo sabaudo, le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità, che aveva il compito di gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compresa la Pia Casa di Ricovero e industria, fondata in Monza nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai poveri disoccupati (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato l'ente nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il ritratto fu eseguito "post mortem" in forma gratulatoria dal pittore Carlo De Notaris di Milano, su commissione dell'istituto che ricevette l'eredità del benefattore, secondo la tradizione istituita dalla Ca' Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105).
L'artista consegnò il dipinto alla Pia Casa di Ricovero il 14 luglio 1882, ricevendo come compenso per il lavoro eseguito la somma di lire 100 (ASCRIMz 27/8, 580).
Il ritrattato è ripreso frontalmente mentre riguarda lo spettatore; l'espressione riflette l'intensa definizione psicologica del soggetto, di cui si coglie il carattere serio e imperioso. Il volto allungato è sottolineato dalle basette bianchissime che il ritrattato porta lunghe e rifilate fin sotto il mento. L'uso di colori chiari e alcuni particolari come le ombreggiature sul gilet e il fiocco che si piega sotto il peso del mento, conferiscono un carattere sobrio e realistico all'immagine, pur rimanendo legata nel taglio agli schemi convenzionali del ritratto gratulatorio.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00079/
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