Cav. Nob. Dott. Giacomo Porchera

Magistretti Emilio

Cav. Nob. Dott. Giacomo Porchera

Descrizione

Identificazione: Ritratto del Cav. Nobile Dott. Giacomo Porchera

Autore: Magistretti Emilio (Milano, 1851-1936)

Cronologia: 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 70 cm x 90 cm

Descrizione: ritratto a busto intero di profilo ambientato

Notizie storico-critiche: Il Cavalier Giacomo della nobile famiglia Porchera, morì l'8 agosto 1893, dopo aver rivestito la carica di sindaco della città di Monza (dal 1871 al 1875) e dopo aver prestato servizio presso la direzione degli asili cittadini e presso la Fabbriceria della Basilica monzese (Rivista monzese, anno III, n. 32 e 33). Il suo nome figura nell'elenco dei benefattori dell'Ospedale, essendo inciso su una delle lapidi poste all'ingresso dell'edificio in Via Solferino.
Sulle pagine della "Rivista monzese", periodico cittadino fondato nel 1891, al giorno 18 ottobre 1893 si ricorda il Legato Porchera disposto alla memoria di Giacomo e Giuseppe, consistente in una donazione di 30.000 alla Congregazione di Carità per l'istituzione di un'opera pia e in altri legati a favore degli asili e della Fabbriceria del Duomo per i restauri della Cappella di Teodolinda (Rivista monzese, anno III, n. 49).
Il ritrattato e i suoi due fratelli, Giuseppe e Giovanna, erano ancora tutti minorenni quando il padre, l'avv. Paolo Porchera, morì e la madre Rosa Menni si risposò con Gio Batta Crippa. Il nonno paterno, Giacomo Porchera, aveva sposato in seconde nozze Maddalena Caronno (INV. N. 131812), presente anch'ella nella Quadreria dei Benefattori per aver disposto, quasi sessant'anni prima, un legato a favore della Pia Casa di Ricovero di Monza (ASCRIMz 21/8, n. rep. 4699).
Questo ritratto, recante la firma di Emilio Magistretti e la data 1899, fu chiaramente eseguito 'post mortem', probabilmente sulla base di una fotografia o di un ritratto precedente. L'autore, che pure aveva frequentato la bottega di Mosè Bianchi, non ricorre in nessun'altra opera della Quadreria ospedaliera. Essendo all'epoca un ritrattista stimato e attivo perlopiù nell'ambiente milanese, si può ipotizzare che l'effige del nobile gli fosse stata commissionata in forma privata dalla famiglia; se così fosse, l'opera sarebbe entrata a far parte della collezione ospedaliera in seguito ad una donazione spontanea dei congiunti. Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu chiamato il Luogo Pio Convenio o Ospitale di San Bernardo nel 1896 con l'abbandono della vecchia sede di Piazza Isola (Colombo 2002, p. 39).
Il ritrattato posa di profilo portando, con un gesto elegante, la mano sotto il mento; il volto, reso mediante pennellate libere e intrise di luce, riflette un'intensa espressione di pensoso compiacimento. In secondo piano, sulla sinistra, si nota la presenza di una ricca cornice dorata con l'effigie di Giuseppe Porchera, fratello del benefattore e probabilmente a lui premorto, che Giacomo volle rendere partecipe del proprio gesto caritativo.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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