Angelo Pennati
Tremolada Pietro
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Angelo Pennati
Autore: Tremolada Pietro (Monza, 1855-1913)
Cronologia: 1893
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45.5 cm x 61 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo scuro
Notizie storico-critiche: Angelo Pennati fu Gaetano morì a Monza il 19 agosto 1892. Con testamento pubblico datato 12 febbraio 1892 istituì eredi i fratelli Filippo e Giuseppe, coll'obbligo di pagare 10.000 lire alla Pia Casa di Ricovero cittadina per l'istituzione di una piazza per ricoverato (ASCRIMz 28/2, n. rep. 8559/9261).
Durante il regno sabaudo le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità, istituita per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compresa la Pia Casa di Ricovero, sorta nel 1831 con lo scopo di ricoverare e mantenere poveri vecchi monzesi, di ambo i sessi, inabili al lavoro (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario del Civico Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
La registrazione della data di morte indica che il ritratto fu eseguito 'post mortem' in forma gratulatoria dall'istituto che ricevette il legato del benefattore, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Per la realizzazione dell'effigie venne interpellato il pittore Pietro Tremolada; l'artista ne ricevette la commissione dal Presidente della Congregazione di Carità in data 28 aprile 1893, "nella forma ordinaria e in base ai patti precedentemente stabiliti", con la raccomandazione della "massima cura nell'esecuzione e la maggior possibile sollecitudine". Il successivo 3 giugno avvenne la consegna del dipinto, che il pittore si augurò di gradimento della Congregazione di Carità; di fatto il Presidente inoltrò alla Ragioneria il mandato di pagamento, nella somma prevista di 125 lire (ASCRIMz 28/2, 519).
Il soggetto è colto in posa semifrontale mentre riguarda lo spettatore. L'espressività dell'immagine, che manifesta una chiara derivazione da fotografia, è affidata allo sguardo un poco attonito del ritrattato e alla sottolineatura realistica delle rughe disposte intorno agli occhi e sulla fronte leggermente aggrottata. L'uomo porta un orecchino d'oro e indossa un foulard di seta colorato annodato intorno al collo al posto della cravatta e una giacchetta nera dai corti revers. Questi particolari del vestiario, insieme alle caratteristiche dell'incarnato, scuro e rugoso, fanno pensare a un personaggio proveniente dall'ambiente contadino.
Il ritratto fu eseguito da Pietro Tremolada, presente nella Quadreria ospedaliera con un piccolo nucleo di opere che lo conferma uno dei ritrattisti più apprezzati dalla società monzese, con Emilio Parma, volendo escludere Mosè Bianchi al quale furono riservate le committenze più illustri, agendo su un livello più colto (Rebora 1989, p. 154).
In Quadreria si conservano i ritratti di Pennati Filippo (INV. N. 131989) e Giuseppe (INV. NN. 131764 e 101551), forse i due fratelli che il nostro ritrattato citò nel suo testamento.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00088/
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