Quirino Ponti
ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Quirino Ponti
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1851 - ca. 1860
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 46 cm x 60.5 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro
Notizie storico-critiche: Conosciamo l'identità dell'effigiato dall'etichetta commemorativa posta sul telaio: Quirino Ponti di Monza, scomparso il 19 dicembre 1850.
Il ritratto fu commissionato in forma gratulatoria dall'ente che ricevette il legato del sacerdote Luigi Ponti, fratello dell'effigiato, che in sua memoria volle istituire una piazza presso la locale Pia Casa di Ricovero.
Con testamento datato 27 dicembre 1850 Luigi Ponti, Canonico della Basilica collegiale di san Giovanni Battista e Curato coadiutore della chiesa di san Maurizio in Monza, nominò sua erede la nipote Marietta Ponti in Radaelli, legando alla Pia Casa di Ricovero ed Industria di Monza "per una volta la somma di austriache effettive metalliche lire 6.500 con che si debba [...] aumentare di una piazza il numero di quei ricoverati", vincolando la nomina del ricoverato alla sua erede e a suoi discendenti maschi. Il testatore obbligò inoltre "la Direzione di tale Pio Stabilimento fare, a di lui spese, anche il ritratto del mio fratello Quirino, da conservarsi tra i benefattori di quel Pio ospizio" (ASCRIMz 27/12, n. rep. 1135).
Dai tempi della Restaurazione, essendo stata dichiarata "provvisoria" la Congregazione di Carità napoleonica, a Monza le donazioni in genere erano raccolte dall'Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri, che gestiva anche i patrimoni delle Pie Case di Ricovero ed Industria (Coppa 2002, pp. 105, 118 nota 7).
Il ritrattato è colto a mezzo busto girato in leggero tre quarti verso destra; la figura è ben impostata nello spazio per effetto dell'ombra proiettata. Come nota di costume si osserva l'uso del "paletot", un soprabito pesante di linea sciolta, in uso sul finire del quarto decennio dell'Ottocento (Butazzi 1977, p. 134).
Se la descrizione del vestiario dimostra una certa scioltezza, l'immagine nel suo insieme è molto convenzionale e stentata nella resa espressiva, probabilmente per la mancanza di riferimenti diretti alla fisionomia del ritrattato.
Dal punto di vista tecnico si notano alcune analogie con il ritratto di Luigia Sassi (INV. N. 131928), dove si rileva la medesima trattazione pittorica oltre che una consimile resa del vestiario, curato nel dettaglio.
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
La targhetta d'ottone applicata sulla cornice reca - per errore - il nome di "Luigi Fossati"; probabilmente questa iscrizione trasse in inganno il compilatore delle schede del catalogo fotografico, che riportò l'identità errata dell'effigiato e attribuì l'opera a "Quirino Prati".
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00089/
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