Luigia Arbizzoni

ambito lombardo

Luigia Arbizzoni

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Luigia Arbizzon

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1839 - ca. 1849

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 45.5 cm x 60 cm

Descrizione: ritratto a busto intero su fondo unito

Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio: Luigia Arbizzoni di Monza, scomparsa il 17 marzo 1839.
Dal suo testamento datato 26 febbraio 1839 conosciamo Luigia Arbizzoni, abitante in Monza nella contrada di san Maurizio, figlia del defunto Carlo e dell'allora vivente Cecilia Erba; nominò eredi universali della sua sostanza le sue sorella Angiola e Giacinta, con l'obbligo di alcuni legati, tra i quali figura la somma di 1000 lire milanesi abusive da pagarsi alla Pia Casa di Ricovero dopo la morte della madre, vincolando l'ente ad "erogare l'interesse annuo il giorno della festa di san Luigi Gonzaga [21 giugno] ogni anno in tanta cibaria a quei poveri ricoverati, di più dal consueto che si consuma dar loro giornalmente, e della celebrazione di due messe in detto giorno nella chiesa di quella pia casa colla limosina per ciascuna di lire 3 austriache e queste in suffragio dell'anima mia" (ASCRIMz 32/1). Questo tipo disposizione testamentaria era detta "legato di culto", poiché impegnava l'ente legatario ad utilizzare parte del capitale ereditato per la celebrazione di messe in suffragio dell'anima del testatore.
Anche Carlo Arbizzoni, padre di Luigia, deceduto l'anno precedente, aveva beneficato la Pia Casa di Ricovero e d'Industria di Monza con un lascito simile e anche il suo ritratto compare - insieme con quello della figlia - nella Quadreria dell'Ospedale con INV. N. 131833 (ASCRIMz 20/1, 251).
Il ritratto conserva l'etichetta inventariale dell'Ospedale Umberto I, come fu chiamato il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
L'effigiata posa in leggero tre quarti col braccio appoggiato lateralmente su un piano; indossa un abito dalle maniche larghe con le spalle coperte da uno scialle incrociato al petto e una 'rouge' di pizzo intorno al collo. L'acconciatura è raccolta con i capelli portati alti e divisi dalla scriminatura centrale, come fu in voga per tutta la prima metà dell'Ottocento (Butazzi 1977, p. 120). Nonostante la posa apparentemente naturale, la fissità dello sguardo e l'eccessiva durezza dei lineamenti, fanno di questo ritratto un'opera poco riuscita.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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