Maria Mapelli ved. Cernuschi

Bianchi Gerardo

Maria Mapelli ved. Cernuschi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Maria Mapelli ved. Cernuschi

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: post 1897 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 69 cm x 90 cm

Descrizione: ritratto a mezza figura su fondo variegato

Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio del dipinto: Maria Mapelli ved. Cernuschi, scomparsa il 19 febbraio 1897. La donna è ricordata tra i benefattori dell'Ospedale su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio.
Se la mancanza di documentazione storica non ci permette di conoscere il contenuto della beneficenza, la registrazione della data di morte indica che il ritratto fu commissionato a posteriori in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105).
Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo fu amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente cui il governo sabaudo aveva affidato la gestione di tutto il settore assistenziale della città. Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 186 e ss.).
La donna è seduta di tre quarti con le gambe accavallate e le mani in grembo. La posa è un po' impacciata per effetto della leggera sproporzione delle braccia. Questo elemento, insieme alla definizione abbozzata del viso e all'ambientazione scarna, fa del ritratto un'opera poco riuscita (anche se la grossolanità delle mani potrebbe essere imputata a un intervento di ridipintura). Nonostante ciò è chiara la volontà di esibire lo stato sociale della benefattrice, con la descrizione delle vesti guarnite di pelliccia, del cappellino vezzoso e, soprattutto, della grossa catena d'oro che la donna porta al collo.
L'opera è firmata da Gerardo Bianchi, fratello minore di Mosè Bianchi, che aveva appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè. Avvalendosi della pratica fotografica che esercitò a livello professionale (Cassanelli 2000, p. 9), durante la sua lunga attività il Bianchi eseguì per i Luoghi Pii monzesi una nutrita serie di ritratti, passando in rassegna una variegata rappresentanza della borghesia locale.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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