Giuseppina Caprotti ved. Cornienti
Bianchi Gerardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Giuseppina Caprotti ved. Cornienti
Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)
Cronologia: post 1894 - ca. 1899
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 69.5 cm x 90.5 cm
Descrizione: ritratto a mezza figura su fondo scuro
Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio del dipinto: Giuseppina Caprotti ved. Cornienti, scomparsa l'11-1-1894. La vedova figura tra i benefattori dell'Ospedale, essendo il suo nome inciso su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio.
La signora Giuseppina Caprotti il 13 giugno 1890 donò alla Congregazione di Carità la somma di 8650 lire, per l'istituzione di una piazza con nomina a monsignor Arciprete di Monza pro tempore presso la locale Pia Casa di Ricovero (ASBMz 33/11).
Se la mancanza di documentazione storica non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza, è ipotizzabile che il ritratto fosse stato commissionato a posteriori in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo fu amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente cui il governo sabaudo aveva affidato la gestione di tutto il settore assistenziale della città. Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 186 e ss.).
Coinvolgendo con lo sguardo lo spettatore, la ritrattata esibisce la fotografia del defunto marito, per renderlo partecipe del suo gesto di carità. La raffigurazione è ambientata nella penombra di un interno domestico, dove il viso della donna trova risalto, essendo tracciato per mezzo di una materia pittorica fusa e sfrangiata. La condizione di vedovanza è dichiarata dall'austero abito nero e dal velo che la donna porta sulla testa, mentre la poltroncina di velluto rosso guarnita con delle nappe, è volta a rilevare lo stato d'appartenenza dell'effigiata a una classe agiata.
Il ritratto fu eseguito da Gerardo Bianchi e rappresenta la copia esatta del dipinto conservato in Quadreria con INV. N. 131890, registrato come opera di Giosuè Bianchi. Nella raccolta ospedaliera esiste anche un ritratto a mezzo busto che riprende la benefattrice in età più avanzata (INV. N. 131957), eseguito anch'esso da Gerardo Bianchi, cui si deve, del resto, una buona parte dei ritratti realizzati per il Luogo Pio nell'ultimo quarto dell'Ottocento e il primo Novecento.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00108/
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