Amalia Bellani ved. Mazzola

Bianchi Gerardo

Amalia Bellani ved. Mazzola

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Amalia Bellani ved. Mazzola

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: post 1896 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 69.5 cm x 89.5 cm

Descrizione: ritratto a busto intero ambientato

Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio del dipinto: Amalia Bellani ved. Mazzola, scomparsa il 16 dicembre 1896. La vedova figura tra i benefattori dell'Ospedale, essendo il suo nome inciso su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio.
Se la mancanza di documentazione storica non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza, è ipotizzabile che il ritratto fosse stato commissionato a posteriori in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Dal 1862 il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo fu amministrato per statuto dalla Congregazione di Carità, l'ente cui il governo sabaudo aveva affidato la gestione di tutto il settore assistenziale della città. Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 con il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola (Colombo 2002, pp. 39, 60, 186 e ss.).
Premettendo che la lettura dell'immagine è pregiudicata dal cattivo stato di conservazione, osserviamo la figura della donna seduta impostata di tre quarti, con un libro in mano: il dito inserito a tenere il segno vuole tradurre un gesto naturale nella posa. Il pittore supera la schematicità rituale della raffigurazione affidandosi a una pittura sommaria, com'è evidente nell'ambientazione che viene risolta con l'inserimento del drappo rosso a lato della figura, lontano da intenti realistici.
L'opera è firmata da Gerardo Bianchi, fratello minore di Mosè Bianchi, che aveva appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè. Avvalendosi della pratica fotografica che esercitò a livello professionale (Cassanelli 2000, p. 9), per i Luoghi Pii monzesi il Bianchi nel corso della sua lunga attività eseguì una nutrita serie di ritratti, con la quale passò in rassegna una variegata rappresentanza della borghesia locale.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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