Stella Paleari ved. Oltolina

Bianchi Gerardo

Stella Paleari ved. Oltolina

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Stella Paleari ved. Oltolina

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1890

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 46 cm x 62 cm

Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio del dipinto: Stella Paleari ved. Oltolina, scomparsa il 29 gennaio 1890.
Il 25 febbraio 1890 Gio Batta Oltolina, figlio della defunta ed Economo delle Pie Case di Ricovero e d'Industria di Monza, comunicò alla Congregazione di Carità la volontà della defunta madre, espressa oralmente poco prima di morire, di disporre un lascito di 8.000 lire per la Pia Casa di Ricovero, salvo l'usufrutto di detto capitale alla propria madre, la sig. Giovanna Volontieri vedova Paleari. La generosa beneficenza disposta dalla signora Oltolina venne accettata dalla Congregazione nel marzo 1890 e formalizzata in un atto di donazione il successivo 30 giugno (ASCRIMz 28/1, 286 e n. rep. 11732/184). La piazza per ricoverato venne istituita solo dopo la scomparsa della usufruttuaria, la madre della benefattrice, che morì il 13 settembre 1890.
La registrazione della data di morte sul retro del ritratto indica che fu commissionato a posteriori, in forma gratulatoria, dall'istituto che ricevette l'elargizione della benefattrice, secondo la tradizione fondata dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità di Monza, che dal 1862 gestiva l'amministrazione dell'Ospedale e il patrimonio di tutti gli enti assistenziali cittadini, compresa la Pia Casa di Ricovero, sorta nel 1831 per ricoverare e mantenere poveri vecchi monzesi, di ambo i sessi, inabili al lavoro (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.).
In una lettera del 27 febbraio 1890, infatti, il Presidente della Congregazione di Carità Giovita Mazzola, nell'esprimere la propria gratitudine agli eredi della benefattrice chiese loro di fornirgli "il ritratto in fotografia della compianta defunta onde poter disporre pel relativo ritratto da esporsi nei locali e nei giorni prefissi dai vigenti Regolamenti" (ASCRIMz 28/1, 286). La detta fotografia dovette essere consegnata all'artista, Gerardo Bianchi, che da essa poté trarne le sembianze per il ritratto, consegnato alla Pia Casa di Ricovero il 4 agosto 1890, insieme con quello della signora Giuseppina Caprotti ved. Cornienti (INV. N. 131957), dietro il compenso di 125 lire a effigie (ASCRIMz 28/1, 832).
La donna è ritratta a mezza figura, in posa semifrontale, contro un fondo variegato, mentre guarda lo spettatore accennando un lieve sorriso. Nel restituire la gravità corpulenta della figura, l'immagine non supera i limiti della convenzionalità. E' possibile cogliere una certa efficacia solo nel particolare dello 'jabot' di pizzo, reso con pennellate sommarie ed efficaci.
Avvalendosi della pratica fotografica che esercitò a livello professionale (Cassanelli 2000, p. 9), nel corso della sua lunga attività Gerardo Bianchi eseguì per i Luoghi Pii monzesi una nutrita serie di ritratti, passando in rassegna una variegata rappresentanza della borghesia locale.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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