Margherita Galizia
Bianchi Gerardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Margherita Galizia
Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)
Cronologia: post 1891 - ca. 1899
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45.5 cm x 61.5 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo scuro
Notizie storico-critiche: Dell'effigiata conosciamo i dati anagrafici riportati sul rovescio del dipinto: Margherita Galizia di Monza, scomparsa il 28 marzo 1891.
Margherita Galizia fu Michele, possidente, nubile, nata e domiciliata a Monza, dispose nel suo testamento pubblico, redatto il 26 marzo 1888 "un lascito di lire ottomila per la casa di Ricovero di qui" perchè si impegnasse nell'istituzione "di una piazza alla perpetuità, sia per maschio che per femmina [...] preferibilmente per uno dei coloni della Cascina Galizia presso Triante" (ASCRIMz 25/8, n. rep. 11997/81-268).
Giovita Mazzola, l'allora presidente della Congregazione di Carità, in una lettera del 7 aprile 1891 elogiò il legato disposto a favore della Pia Casa di Ricovero dalla defunta Margherita Galizia, considerato la manifestazione della viva solidarietà dei monzesi per "il mondo dei miseri". Lo stesso presidente chiese agli eredi della compianta benefattrice di voler mettere della Congregazione di Carità "una fotografia della defunta, onde fare il ritratto che [...] devesi esporre nelle consuete ricorrenze presso la Pia Casa di Ricovero".
La registrazione della data di morte indica che il ritratto fu commissionato a posteriori in forma gratulatoria dall'istituto che dovette ricevere l'eredità della benefattrice, secondo la tradizione fondata dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105).
Durante il regno sabaudo, le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità, l'ente che gestiva l'amministrazione di tutti gli istituti assistenziali della città, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo. Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario che l'Ospedale Umberto I (come fu denominato il nosocomio col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino) stilò nel 1938, dopo la soppressione della Congregazione di Carità stessa (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
La benefattrice è ripresa di tre quarti con lo sguardo rivolto allo spettatore, in un'immagine che nell'insieme risulta un po' dimessa e molto convenzionale. Il volto è tracciato per mezzo di una materia pittorica fusa e sfrangiata, che si riscontra sui ritratti dell'ultimo decennio del secolo dell'autore Gerardo Bianchi.
Gerardo era il fratello minore di Mosè Bianchi e aveva appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè. Avvalendosi della pratica fotografica che esercitò a livello professionale (Cassanelli 2000, p. 9), nel corso della sua lunga attività per i Luoghi Pii monzesi il Bianchi eseguì una nutrita serie di ritratti, passando in rassegna la variegata rappresentanza della borghesia locale.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00113/
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