Rag. Carlo Bonacina

Bianchi Giosuè

Rag. Carlo Bonacina

Descrizione

Identificazione: Ritratto del Rag. Carlo Bonacina

Autore: Bianchi Giosuè (Monza, 1803-1875)

Cronologia: post 1866 - ca. 1867

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 68 cm x 88.5 cm

Notizie storico-critiche: Facendo fede all'iscrizione posta sul fronte, questo ritratto a mezza figura ambientato raffigura il Rag. Carlo Bonacina, scomparso il 2 febbraio1866.
In un documento datato 28 dicembre 1864 sono elencati alcuni benefattori dei quali la Congregazione di Carità desiderava il ritratto, da affidare al pittore Giosuè Bianchi, tra cui compare anche il nome del Bonacina (ASHSG XIII, 102). Se si fa fede alla data di morte riportata nell'iscrizione in calce al dipinto il benefattore era ancora in vita al momento della proposta.
Tuttavia sappiamo che il dipinto non venne eseguito prima del 27 settembre 1866, data in cui il pittore ricevette la commissione del ritratto, insieme con quelli di Antonio Lucatelli (ASHSG XIII, 833 e 112).
In una nota al "Professore Giosuè Bianchi" vengono specificati il prezzo per il dipinto (60 lire italiane) nonché le disposizioni in merito alle dimensioni da tenere: "per l'Ospitale ritiensi a campione il ritratto del sig. Gio Albertazzi esistente nell'uff. della Congregazione" (ASHSG XIII, 833).
Nel medesimo documento è presente una lettera con la quale l'Amministrazione comunica al congiunto Gaetano Bonacina l'intenzione di far eseguire i ritratti, chiedendo altresì di "voler mettere a disposizione del precitato sig. Prof. Bianchi che si presenterà personalmente tutti quegli oggetti che per avventure fossero in di Lei possesso e che meglio valessero a raggiungere lo scopo", ovvero per "conseguire la possibile somiglianza" del defunto (ASHSG XIII, 833).
Giosuè Bianchi consegnò il dipinto del " Rag. re Carlo Bonacina" il 22 marzo 1867, come registrato in un documento che riporta anche la destinazione dell'opera - "da collocarsi pure nel Nosocomio"-, oltre ai complimenti fatti al pittore dal Presidente e dal Corpo Collegiale della Congregazione "per la valentia con cui furono condotti a termine i suindicati ritratti, valentia che sempre più conferma i non comuni pregi e l'amore all'arte che le valsero anche prima d'ora un giusto tributo di stima nelle diverse contingenze in cui questi Luoghi Pii Le affidarono consimili incarichi" (ASHSG XIII, 189).
In realtà i caratteri stilistici del dipinto non sembrano appartenere al periodo tardo dell'attività di Giosuè Bianchi; inoltre gli stessi elementi del costume, come il frac di ascendenza neoclassica indossato sui pantaloni bianchi e le basette lunghe e folte, tradiscono un'epoca molto precedente al 1866. La formale leziosità dell'insieme e la fissità della posa, come pure la stentata impostazione prospettica della poltrona, dichiarano una trattazione ancora scolastica. La capacità di rendere viva l'espressione del personaggio lascia trasparire, al contrario, quelle doti che avevano portato il Bianchi a divenire un qualificato ritrattista, richiesto dai nobili casati milanesi e dalle famiglie monzesi (Morandotti / Teraroli 1987, p. 342). Possiamo dunque riconoscere la mano autografa del pittore nell'esecuzione del volto mentre la conduzione del rimanente può essere riferita alla bottega.
In data 5 febbraio 1867 venne effettuata la consegna all'ufficio della Congregazione di Carità di "due cornici in legno di noce con foglietta d'oro da servire per i ritratti dei due benefattori Lucatelli Antonio e Bonacina Rag. Carlo" ad opera del falegname Ratti Andrea; in questo documento veniamo a conoscenza della beneficenza dei due ritrattati "che istituirono due piazze da cronici nell'Ospitale"(ASHSG XIII, 112).
Si sottolinea la presenza della firma del pittore (G.è Bianchi) come unico esempio di opera autografa dell'artista tra tutte quelle presenti in Quadreria.
Nell'Inventario Generale del San Gerardo, dove il ritratto è registrato dal 1989, annotiamo un errore nella trascrizione del cognome del benefattore ("Bonaccini").
Osservando la tela da vicino si percepisce che la striscia su cui insiste l'iscrizione dedicatoria è un'aggiunta posteriore. Riteniamo pertanto che il ritratto fosse stato eseguito in precedenza e riadattato in forma gratulatoria dopo la scomparsa del ritrattato.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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