Domenico Panceri
Bianchi Gerardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Domenico Panceri
Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)
Cronologia: 1888
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45 cm x 60 cm
Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito
Notizie storico-critiche: Ritratto a mezzo busto su fondo unito raffigurante Domenico Panceri fu Luigi, industriale possidente, nato e domiciliato a Monza e ivi scomparso il I° marzo del 1889.
Il 7 aprile 1888 volle anch'egli beneficare gli istituti assistenziali monzesi, elargendo alla Congregazione di Carità cittadina la somma di 8.600 lire, di cui 8.000 lire per l'istituzione in perpetuo di una piazza nella Pia Casa di Ricovero e 600 lire per coprire le spese degli atti notarili, stilati nel successivo mese di luglio (ASCRIMz27/16, 439 e n. rep. 11067/232).
Alla morte del benefattore il collegio congregatizio volle rendergli omaggio, inviando alle sue esequie una rappresentanza della Pia Casa di Ricovero, per "onorare la memoria del benefattore" (ASCRIMz 27/16, 278).
Il ritratto di Domenico Panceri presenta nell'angolo in basso a destra la firma dell'artista, Gerardo Bianchi, accompagnata dalla data di esecuzione, 1888; il dipinto fu infatti eseguito col soggetto ancora in vita, caso assai raro nella storia della Quadreria dei Benefattori, costituita per lo più da effigi realizzate post mortem su modello di ritratti dipinti e/o fotografici. Già il 9 aprile, pochi giorni dopo la donazione, il Presidente della Congregazione di Carità Giovita Mazzola al benefattore per ringraziarlo dell'atto munifico; nella medesima lettera gli chiese espressamente "la di lei fotografia, onde possa ordinare il ritratto da esporsi nelle consuete ricorrenze della Pia Casa e che ricorderà ai presenti e ai posteri il benefattore che ancora in vita elargì così piena somma a sollievo dei suoi concittadini bisognosi" (ASCRIMz 27/16, 439). Questo documento ci rivela che la consuetudine di trarre le effigi dalle fotografie non era vincolata alla scomparsa del soggetto ma era anzi una prassi adottata persino per l'esecuzione di ritratti di personaggi viventi. In una nota datata 4 maggio 1888 il pittore presentò alla Congregazione di Carità la richiesta di pagamento del ritratto in lire 125, compenso che gli venne corrisposto il giorno seguente (ASHSG VI, 523; ASCRIMz 27/16, 525).
Gerardo Bianchi, in questi anni, subentrava al padre (morto nel 1875) e al celebre fratello Mosè (trasferitosi a Milano) nell'offrire i propri servigi alla Congregazione di Carità monzese, dimostrando una certa consapevolezza della propria maturità artistica, che lo portò a richiedere un aumento sul prezzo dei dipinti commissionatigli (ASHSG XIII, 527).
Stilisticamente, la resa morbida e viva della figura, sostenuta da una tecnica pittorica fluida, si concilia con la conoscenza diretta del soggetto da parte del pittore, che qui mostra la sua abilità anche nella riproduzione dei dati di costume (si veda in particolare l'effetto cangiante del tessuto della cravatta). Dal punto di vista del costume, il soggetto si caratterizza per i grossi favoriti "a scopettone", che erano tornati di gran moda nell'ultimo quarto dell'Ottocento (Butazzi 1977, p. 134) e per l'esibizione di gioielli come la spilla ferma cravatta e la catena d'oro con cui si affrancava l'orologio sul gilet, che solitamente venivano utilizzati per qualificare lo status sociale nei ritratti maschili del periodo.
Il ritratto conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I (secondo la denominazione che il nosocomio assunse col trasferimento dalla sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino) stilato nel 1938, in seguito alla soppressione della Congregazione di Carità medesima (Colombo 2002, p. 39, 60, 186 e ss.).
Probabilmente il benefattore era fratello ed erede di quel Filippo Panceri, deceduto il 28 agosto 1882, già benefattore della Pia Casa di Ricovero cittadina (INV. N. 131931) e di Carlo (INV. N. 131814), tutti e tre figli del "fu Luigi".
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00118/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).