Ing.re Archi.to Giovanni Merlini
Bianchi Giosuè
Descrizione
Identificazione: Ritratto dell'Ing. Arch. Giovanni Merlini
Autore: Bianchi Giosuè (Monza, 1803-1875)
Cronologia: 1860
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 119 cm x 210 cm
Notizie storico-critiche: L'iscrizione commemorativa sul davanti del ritratto dichiara che l'effigiato è l'Ing. Arch. Giovanni Merlini di Monza, morto il 27 giugno del 1860. Con il testamento olografo del 9 febbraio e successivi codicilli dell'11 e 16 maggio dello stesso anno, il Merlini istituì come erede dei suoi "beni stabili e di capitali" l'Ospedale e i LL. PP. di Monza con l'obbligo che i frutti fossero erogati "a pro di poveri ammalati cronici del Comune di Monza, sia mediante soccorsi a domicilio sia col ricovero degli stessi nel Civico Ospitale e ciò a dettame del Corpo Elemosiniero, ora la locale Congregazione di Carità". Dallo Statuto organico della Causa Pia Merlini Ing. Gio Batta datato 1879, si conosce che il patrimonio della Causa Pia stessa constava di una rendita annua di lire 46,15. Dal testamento del Merlini sappiamo che il suo esecutore testamentario fu il rag. Giuseppe Vaghi (presente in Quadreria col INV. N. 131975); dovette avere anche un rapporto di amicizia e stima con Luigi Cernuschi fu Giuseppe (INV. N. 131847), al quale volle lasciare "i disegni e gli strumenti di Ingegnere Architetto" (ASHSG IX).
Il nome del benefattore è inciso a caratteri dorati su una delle lapidi commemorative poste nell'atrio dell'edificio di Via Solferino. In assenza di una regolamentazione precedente, fu il Regolamento per le onoranze ai Benefattori del 1943/1945, a stabilire di "perpetuare la memoria dei benefattori dell'Ospedale" con l'incisione del nominativo, in nero o in oro, a seconda dell'entità della donazione, sottointeso che l'incisione in oro attesta una donazione più consistente (ADHSG 24/5).
A testimonianza della generosa donazione i LL. PP. dovettero rendere al benefattore questo ritratto ambientato a figura intera, eseguito "a reminiscenza" dal pittore Giosuè Bianchi. L'artista, consapevole della destinazione ufficiale dell'effige, s'ispirò ai modelli della raccolta della Cà Granda di Milano, che sono richiamati sia nell'impostazione generale dell'immagine, sia nella ricca descrizione del contesto.
Il soggetto è colto in una pausa di lavoro nell'interno dello studio, accuratamente definito nell'arredo col ridondante tendaggio, il tappeto che riveste lo scrittoio e la poltroncina rococò. Il compasso tenuto in mano, invece, è un'allusione all'attività del benefattore, mentre l'orologio e le medaglie disposte sulla mensola del camino, suggeriscono la sua passione collezionistica. Il ritratto è condotto con profusione di particolari descrittivi e con una tavolozza vivace, che si dissolve nel tono neutro della parete di fondo portando l'attenzione sul volto del benefattore, che riflette con pacata naturalezza un'espressione di assorta meditazione.
L'opera fu esposta alla Mostra Commemorativa di Mosè Bianchi, organizzata nel 1924 alla Villa Reale in occasione del ventennale della morte del maestro. La piccola sezione dedicata al padre dell'artista venne curata dal nipote Emilio Borsa, con l'intento di riscattare l'oblio e il giudizio di mediocrità che pesava sulla figura del pittore, essendo i biografi del tempo tesi tutti a esaltare la grandezza di Mosè. A Giosuè venne riconosciuta dall'autore del catalogo della mostra "l'innegabile serenità di tecnica e la proba sottigliezza del disegno" oltre al ruolo di "primo e trepido e degno maestro del Maestro commemorato" (Marangoni 1924, pp. 12-13).
Il ritratto dell'Ing. Merlini giunse in mostra provenendo dalla Pia Casa di Ricovero. Quando fu stabilita la definitiva separazione della Pia Casa di Ricovero, confluita nell'Opera Pia Bellani, dall'ente ospedaliero (Colombo 2002, pp. 76-77, 83 / Coppa 2002, p. 109), l'opera rimase di pertinenza del San Gerardo. Come tale, figurò nell'altra importante rassegna che la città dedicò al maestro monzese ("Mosè Bianchi e il suo tempo" 1987) tra i quadri esposti a rappresentare Giosuè Bianchi, insieme all'effige di Alessandro Cereda (INV. N. 131976) (Terraroli 1987, pp. 342-343 n. 7).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00119/
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