Giò Batta Motta

Bianchi Gerardo

Giò Batta Motta

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giò Batta Motta

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: post 1881 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 71 cm x 92 cm

Notizie storico-critiche: Come recita l'iscrizione sul davanti il presente ritratto a mezzo busto ambientato raffigura Giò Batta Motta, scomparso il 17 dicembre 1881. Il Motta figura tra i benefattori dell'Ospedale, essendo il suo nome inciso su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio.
Se la mancanza di documentazione storica non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza, la presenza dell'iscrizione attesta che il ritratto fu eseguito a posteriori in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Durante il regno sabaudo l'amministrazione del Luogo Pio Convenio o Ospedale di S. Bernardo era affidata per statuto alla Congregazione di Carità, che gestiva tutti gli istituti benefici della città. Nel 1938, dopo la soppressione dell'ente, il ritratto fu inventariato dall'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il Luogo Pio assunse nel 1896 con il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
L'opera è firmata da Gerardo Bianchi, fratello minore di Mosè Bianchi. Dopo aver appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè, avvalendosi della pratica fotografica che esercitava a livello professionale (Cassanelli 2000, p. 12), l'artista, nel corso della sua lunga attività, elaborò per il Luoghi Pii una nutrita serie d'immagini di benefattori con la quale ci restituisce una variegata galleria di rappresentanti della società locale d'estrazione borghese.
Il soggetto siede davanti a uno scrittoio con dei fogli disposti sul piano che alludono al testamento, secondo la più tradizionale delle iconografie del genere gratulatorio. La ripresa è frontale e l'ambientazione essenziale, affidata al solito tendaggio. I caratteri fisionomici del benefattore furono derivati con ogni probabilità da un piccolo ritratto a mezzo busto conservato in Quadreria con il INV. N. 131941. Nonostante la realizzazione a posteriori, l'immagine conserva una certa vivacità, affidandosi a una pittura sommaria e a una tavolozza chiara e contrastata.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).