Luigi Levati
Bianchi Gerardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Luigi Levati
Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)
Cronologia: 1884
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 45 cm x 61 cm
Notizie storico-critiche: Ritratto a mezzo busto su fondo neutro, raffigurante Luigi Levati di Monza, scomparso il 14 giugno 1884.
Il 18 maggio 1870 il signor Luigi Levati si presentò presso l'aula della Congregazione di Carità di Monza dichiarando di voler istituire una piazza da letto, con diritto di nomina riservato ai suoi eredi, presso la locale Pia Casa di Ricovero. Secondo il Regolamento del Pio Istituto la somma necessaria all'istituzione di una piazza ammontava a 7.000 lire: il donatore corrispose subito un anticipo di lire 4.000 da utilizzarsi per l'acquisto di cartelle di rendita dello Stato, dichiarandosi pronto a soddisfare la rimante parte entro l'anno seguente. La donazione del Levati fu intesa a titolo di vitalizio, cosicché gli vennero corrisposte, fino alla sua morte, 385 lire di interessi annui. Il benefattore precisò inoltre che la piazza dovesse portare il proprio nome e che la nomina del ricoverato - maschio oppure donna - dovesse spettare "a proprio tempo al figlio Augusto e sua discendenza diretta maschile" (ASCRIMz 26/3, 354).
E' noto che durante il regno sabaudo i patrimoni dei legati pii venivano concentrati nella Congregazione di Carità, l'ente che amministrava tutti gli istituti benefici monzesi, compresa la Pia Casa di Ricovero e Industria, fondata in Monza nel 1831 per ricoverare i vecchi inabili e fornire lavoro ai poveri disoccupati della città.
La presenza dell'etichetta con la data di morte sul rovescio indica che il ritratto fu commissionato a posteriori in forma gratulatoria dall'istituto che dovette ricevere l'eredità del benefattore, secondo la tradizione fondata dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105).
L'opera venne infatti commissionata al pittore monzese Gerardo Bianchi, che consegnò il ritratto del benefattore il 18 agosto 1884, dietro il compenso di 120 lire (ASCRIMz 26/3, 736). L'artista eseguì molte effigi dei benefattori per i Luoghi Pii monzesi, avendo appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè e dall'illustre fratello Mosè, avvalendosi della pratica di fotografo, che esercitava a livello professionale (Cassanelli 2002, p. 9).
Il ritrattato è colto in leggero tre quarti verso sinistra. I capelli arruffati - bianchissimi come lo sparato della camicia - e la posa seduta e un poco rilassata del soggetto, ne fanno un'effigie libera dallo schema formale del ritratto ufficiale, sostenuta da una pittura veloce e sommaria, ottenuta con pennellate giustapposte, che rendono l'immagine efficacemente espressiva, come realizzata dal vivo o, comunque, sulla base di una conoscenza diretta del soggetto da parte dell'artista.
Luigi Levati potrebbe essere il padre di quel Francesco Levati (rappresentato nell'effigie presente in Quadreria al INV. N. 131831) che, morendo nel gennaio 1879, istituì una piazza da ricoverato presso la Pia Casa.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00122/
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