Giuseppe Somarelli

Bianchi Gerardo

Giuseppe Somarelli

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giuseppe Somarelli

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1889

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 45.5 cm x 62 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo unito

Notizie storico-critiche: Giuseppe Somarelli nacque a Monza da Carlo Antonio e Oggioni Luigia. Sposato con Angela Saccognaghi, morì l'11 ottobre 1888 nella sua casa in piazza San Pietro martire all'età di 65 anni. Con testamento olografo 17 gennaio 1884, pubblicato il 14 dicembre 1888 negli atti del notaio Angelo Staurenghi di Monza, il benefattore istituì sua erede la moglie, legando però la somma di lire 7.000 "per un letto ossia piazza alla Pia Casa di Ricovero per un uomo, tenendo ferma la nomina per la famiglia Somarelli" (ASCRIMz 30/5, n. rep. 11192/357).
Il ritratto entrò nella Quadreria dei Benefattori in forma gratulatoria, secondo la tradizione fondata dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni pie lombarde (Coppa 2002, p. 105). Il dipinto venne commissionato dalla Congregazione di Carità, amministratrice dell'ospedale e dei pii istituti monzesi, dopo aver ottenuto la superiore autorizzazione all'accettazione del legato; in una lettera agli eredi del benefattore il Presidente della Congregazione, Giovita Mazzola, li informa che, in seguito al pagamento della somma legata, "la piazza verrebbe immediatamente attuata [...] e la Pia Casa farebbe a sue spese il ritratto del compianto defunto" (ASCRIMz 30/5, 1349).
E' noto che durante il regno sabaudo i patrimoni dei lasciti e dei legati pii venivano concentrati nella Congregazione di Carità, l'ente che amministrava tutti gli istituti benefici della città, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospedale di S. Bernardo. Il ritratto fu inserito nell'inventario del 1938 stilato dopo la soppressione della Congregazione di Carità dall'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione assunta dal nosocomio nel 1896, col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
L'opera è firmata da Gerardo Bianchi, fratello minore di Mosè Bianchi: appartiene alla nutrita serie di effigi che l'artista eseguì per onorare i benefattori dei Luoghi Pii monzesi, avendo appreso l'arte del ritratto dal padre Giosuè e avvalendosi della pratica fotografica, che il pittore esercitava a livello professionale (Cassanelli 2002, p. 9).
Consegnando il ritratto del Somarelli, il 21 agosto 1889, Gerardo Bianchi viene infatti ricordato come "fotografo" e non con l'appellativo di "pittore"; da questo documento sappiamo che il ritratto fu visionato dalla famiglia del testatore e ritenuto soddisfacente prima di essere consegnato all'amministrazione della Pia Casa, che per l'opera pagò l'artista 125 lire (ASCRIMz 30/5, 892).
Il soggetto è impostato a mezzo busto su fondo neutro, in leggero tre quarti, con lo sguardo rivolto allo spettatore e si caratterizza per la folta barba grigia; l'esecuzione dell'effigie è affrettata e non supera i limiti della convenzionalità di rito, senza rinunciare all'esibizione di una grossa catena d'oro, per dichiarare lo status d'appartenenza sociale del benefattore.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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