Pasquale Gasparetti
Bianchi Gerardo
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Pasquale Gasparetti
Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)
Cronologia: 1920
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 71 cm x 92 cm
Descrizione: ritratto a mezza figura su fondo colorato
Notizie storico-critiche: Ritratto a mezza figura su fondo colorato raffigurante Pasquale Gasparetti. Dell'effigiato sappiamo che morì in Monza il 5 maggio 1917 e che entrò a fa parte dei benefattori dell'ente in seguito alla donazione disposta dalla sorella, Giovannina Gasparetti maritata Meda, per l'istituzione di un letto da cronico nel Civico Ospedale Umberto I. Il suo nome compare anche inciso su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio (ECA2Mz, 2.5,15 (b. 10), unità 63).
Il ritratto entrò nella Quadreria dei Benefattori in forma gratulatoria, secondo la tradizione fondata dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni pie lombarde (Coppa 2002, p. 105). Durante il regno sabaudo l'amministrazione del Luogo Pio Convenio o Ospedale di S. Bernardo era affidata per statuto alla Congregazione di Carità, che accentrava su di sé la gestione di tutti gli istituti benefici della città. Nel 1938, dopo la sua soppressione, il ritratto fu inserito nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il Luogo Pio assunse nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Per l'esecuzione del ritratto la famiglia Gasparetti scelse il pittore monzese Gerardo Bianchi, già ritrattista per l'Ospedale nonché famoso fotografo, proprietario dello "Studio artistico fotografico G. BIANCHI". Il dipinto venne commissionato da Gaetano Meda, cognato del defunto, nel febbraio 1919 ma l'opera fu consegnata all'economato dell'ospedale solo il 4 giugno 1920. La ragione di questo ritardo nell'esecuzione del dipinto va ricercata nel mancato accordo per il compenso tra il pittore e l'amministrazione ospedaliera, unica solvente, poiché i congiunti del defunto non vollero contribuire al pagamento. Dai documenti rinvenuti sappiamo che l'effige presenta una misura "formato ospedale": questa annotazione ci informa del persistere della consuetudine di distinguere i formati dei quadri dei benefattori per le diverse istituzioni assistenziali cittadine, l'Ospedale e la Pia Casa di Ricovero (ECA2Mz, 2.5,15 (b. 10), unità 63).
Il ritratto presenta le caratteristiche di un'istantanea e, per questo, meno formale rispetto alle solite effigi gratulatorie derivate da fotografia; il benefattore è disinvoltamente appoggiato al piano di un tavolo, mentre tiene la sigaretta in mano, coinvolgendo con lo sguardo lo spettatore. La caratterizzazione del volto e la vivacità cromatica dell'immagine, realizzata con una pittura densa di materia e nervosa nella conduzione delle pennellate, sono gli elementi distintivi di quest'opera, d'impronta già moderna. Si tratta di uno degli ultimi lavori che Gerardo Bianchi realizzò per la Quadreria dei Benefattori dell'Ospedale, essendo ormai più che settantenne.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00130/
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