Pietro Borsa

Bianchi Gerardo

Pietro Borsa

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Pietro Borsa

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: post 1894 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 46 cm x 62.5 cm

Notizie storico-critiche: Ritratto a mezzo busto su fondo scuro raffigurante Pietro Borsa, morto il 10 agosto 1894.
Se la mancanza di documentazione non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza, la registrazione della data di morte sul rovescio indica che il ritratto fu eseguito a posteriori in forma gratulatoria dalle autorità del Luogo Pio, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105). Il nome del Borsa è inciso su una delle lapidi commemorative dedicate ai Benefattori poste all'ingresso dell'Ospedale Vecchio.
Durante il regno sabaudo l'amministrazione del Luogo Pio Convenio o Ospedale di S. Bernardo era affidata per statuto alla Congregazione di Carità, che, come sappiamo, accentrava la gestione di tutti gli istituti benefici della città. Nel 1938, dopo la soppressione dell'ente, il ritratto fu inserito nell'inventario del Civico Ospedale Umberto I, secondo la denominazione che il Luogo Pio assunse nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Il ritratto rappresenta la replica in piccolo formato dell'effige contrassegnata col INV. N. 131917, la quale reca la firma di Gerardo Bianchi e che, per analogie stilistiche e d'impianto, può essere riferita allo stesso autore. Come in altri casi simili, la replica focalizzata sul volto presenta una carica vitale maggiore e potrebbe costituire lo studio preparatorio del ritratto ufficiale a busto intero; tuttavia le dimensioni del ritratto si rifanno a quelle in uso per le effigi gratulatorie della Pia Casa di Ricovero, a cui potremmo attribuirne la commissione.
Si tratta comunque di un'effigie molto convenzionale, col benefattore rigidamente impostato di tre quarti e lo sguardo fisso, a causa dell'esecuzione a posteriori. Come nota di costume, rispetto alla moda maschile ottocentesca che procede offrendo poche varianti, sul finire del secolo notiamo l'introduzione della cravatta lunga e colorata, infilata sotto il gilet e fermata intorno al colletto con un nodo piatto, secondo una foggia che rimarrà invariata fino ai giorni nostri. Da notare anche l'appariscente catena d'oro, esibita come segno di distinzione sociale tipicamente borghese.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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