Giò Batta Valera

Bianchi Gerardo

Giò Batta Valera

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giò Batta Valera

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1894

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 69 cm x 90 cm

Notizie storico-critiche: Ritratto a mezza figura ambientato raffigurante Giovan Battista Valera, scomparso in Monza il 6 aprile 1880.
La presenza sul rovescio dell'etichetta con i dati anagrafici e la data di morte indica che il ritratto potrebbe essere stato eseguito a posteriori in forma gratulatoria. La mancanza di documentazione storica tuttavia non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza del Valera, a quale istituto essa fosse destinata e nemmeno chi commissionò l'effigie, anche se è noto che durante il regno sabaudo i patrimoni dei pii legati venivano concentrati nella Congregazione di Carità, l'ente che gestiva l'amministrazione di tutti gli istituti benefici della città, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospitale di S. Bernardo. Il ritratto è inserito nell'inventario del 1938, che fu stilato dopo la soppressione della Congregazione di Carità dal Civico Ospedale Umberto I, come fu denominato il Luogo Pio nel 1896 col trasferimento dalla vecchia sede di piazza Isola all'edificio di via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Giovanni Battista Valera entrò a far parte della schiera dei benefattori dell'ente assistenziale cittadino per volontà della sua vedova, Genoveffa Corsiglia, e del suo secondo marito, Carlo Ricci, già socio del Valera e poi presidente della sua ditta, che dopo la sua scomparsa assunse il nome di "G.B. Valera & Ricci" (Longoni G. 1987, p. 144).
Con un atto di donazione datato 5 febbraio 1894 i due coniugi intesero "onorare la memoria del sig. Valera Giovanni Battista fu Francesco decesso in Monza nel giorno 6 aprile 1880", donando di loro "piena e libera volontà" 10.000 lire alla Pia Casa di Ricovero di Monza per l'istituzione di una piazza da ricoverato da intestarsi al nome del Valera. Il Ricci chiese espressamente che la piazza fosse attivata in breve tempo e si riservò il diritto di nomina del ricoverato, impegnandosi a pagare tutti gli atti notarili, "lasciando però all'Opera Pia il far eseguire il ritratto del sig. Giovanni Battista Valera" (ASCRIMz 28/13, rep. 4887/744).
Il ritratto venne eseguito dal pittore e fotografo Gerardo Bianchi, su commissione diretta della signora Ricci vedova Valera; il 29 maggio 1894 l'artista consegnò l'effigie di Gio Batta Valera alla Presidenza della Congregazione di Carità e il 7 giugno ne chiese alla stessa il pagamento in 175 lire (ASCRIMz 28/13, 594 e 626).
Il soggetto è seduto in posizione frontale con la testa ruotata di tre quarti su un fondale neutro, secondo il taglio tipico delle pose fotografiche ottocentesche. Anche la resa realistica del viso e la forte caratterizzazione espressiva, tesa a esaltare il cipiglio severo e imperioso del soggetto, attestano l'esecuzione su fotografia. Il ritratto reca la firma di Gerardo Bianchi e si appartiene alla produzione del penultimo decennio del XIX secolo. Si ricorda che il Bianchi fu un esperto fotografo e che praticò quest'attività a livello professionale parallelamente a quella pittorica. All'epoca questa pratica in pittura era considerata un mezzo per meglio "studiare il vero". Nella pratica del ritratto, in particolare, nella seconda metà del XIX secolo per gli artisti fu un modo utile per rielaborare le fattezze del defunto, senza servirsi di miniature o studi preparatori (Marelli 1994, pp. 603-604).
L'opera è stata esposta alla mostra "L'eredità dei cappellai. Memoria, mito e realtà di un'avventura del lavoro", tenutasi presso il Palazzo dell'Arengario di Monza tra maggio e luglio 2003 su promozione della Camera del Lavoro Territoriale della Brianza e della C.G.I.L. Lombardia (ADHSG 90/14, prot. gen. 6148).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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