Angelo Meregalli
Parma Emilio
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Descrizione
Identificazione: Ritratto di Angelo Meregalli
Autore: Parma Emilio (Monza, 1874-1950)
Cronologia: 1922
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 70.5 cm x 90 cm
Descrizione: ritratto a busto intero su fondo scuro
Notizie storico-critiche: Secondo l'indicazione fornita dalla targhetta metallica applicata sulla cornice l'effigiato è Angelo Meregalli.
Con "Atto di donazione" rogato dal notaio Antonio Mascheroni il 30 dicembre 1920, la signora "Volontieri Lucia fu Gaetano agiata nata e domiciliata a Monza" stabilì di donare "in memoria del defunto suo marito Meregalli Angelo fu Giuseppe" - morto il 6 giugno 1920 - alcune cartelle al portatore dal valore complessivo di 40.000 lire nominali (ECA2Mz, 2.5, 21 (b. 10), unità 69, n. rep. 6467/2919). Tale capitale venne impiegato a favore del Fondo Monza Benefica, una sottoscrizione inaugurata nel 1918 per iniziativa degli industriali monzesi con lo scopo di concorrere ai bisogni degli istituti assistenziali cittadini (Civico Ospedale, Pia Casa di Ricovero e Opera Pia Bellani), secondo le priorità stabilite dalla Congregazione di Carità in tempo di guerra (Colombo 2002, p. 194).
Il 31 gennaio 1921 il Presidente della Congregazione di Carità scrisse una lettera al pittore Parma per sollecitare l'esecuzione del ritratto del Meregalli, poiché la vedova desiderava vederlo "compiuto ed esposto nel giorno dell'anniversario della morte del marito" (ECA2Mz, 2.5, 21 (b. 10), unità 69, 88).
Resta tuttavia aperta la questione della data posta sul fronte del dipinto, che sembra riferirsi al 1922.
Il ritratto appare piuttosto convenzionale, rigido nella posa e privo di palpito espressivo: il soggetto è seduto su di una sedia, posto in leggero tre quarti e volge lo sguardo sul riguardante. Il rango sociale dell'effigiato è manifestato, secondo i canoni borghesi del tempo, dall'ostentazione dei gioielli tipici dell'abbigliamento maschile, come la spilla preziosa appuntata sul cravattino e l'immancabile catena dell'orologio d'oro. Dal punto di vista del costume notiamo la foggia del colletto della camicia con le punte arrotondate e il classico abito nero a tre pezzi, realizzato con lo stesso tessuto.
Sul rovescio del dipinto si conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, stilato nel 1938 in seguito alla soppressione della Congregazione di Carità e la creazione dell'Ente Comunale di Assistenza (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Il dipinto è inserito nell'inventario stilato nel 1938, dopo la soppressione della Congregazione di Carità, dall'Ospedale Umberto I, secondo la denominazione assunta dall'ospedale col trasferimento nell'edificio di via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 76).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00166/
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