Cav. Ambrogio Radice
Parma Emilio
Descrizione
Identificazione: Ritratto maschile
Autore: Parma Emilio (Monza, 1874-1950)
Cronologia: 1918
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su masonite
Misure: 72 cm x 92 cm
Descrizione: ritratto a busto intero su fondo neutro
Notizie storico-critiche: L'effigiato è il Cav. Ambrogio Radice, morto il 21 luglio 1918, secondo quanto indicato dalla targhetta metallica posta sulla cornice, non essendo presenti altre iscrizioni commemorative.
Ambrogio Radice possedeva una piccola fabbrica specializzata in macchine per la produzione di cappelli e aveva un valido rapporto di collaborazione con le numerose aziende attive in Brianza, "sopperendo alla carenza di macchinari italiani, che costringeva le fabbriche a rivolgersi a fornitori esteri" (Longoni 1987, p. 126).
Il nome del benefattore è inciso su una delle lapidi commemorative poste nell'atrio dell'edificio di Via Solferino, accanto all'anno della morte, 1918, che corrisponde alla data di esecuzione del ritratto, ad opera di Emilio Parma. La mancanza di documentazione storica non ci permette di conoscere l'oggetto della beneficenza del nostro; la pratica di destinare parte del proprio patrimonio all'Ospedale, infatti, non dovette essere estranea alla famiglia dell'effigiato, come risulta dai documenti d'archivio (ADHSG 22/8), che ci testimoniano di un lascito disposto dalla vedova del Radice, Marta Galbiati, deceduta nel 1938 (presente in Quadreria con un suo ritratto, N. INV. 131872).
Nel testamento della stessa è interessante notare come, nel devolvere il lascito di 25.000 lire alla Scuola Professionale di Monza, precisi "l'obbligo di dotare la Sala della Direzione od una aula scolastica di un quadro portante l'effige del [...] caro marito Radice Ambrogio" (ADHSG 22/8).
Il ritrattato è ripreso frontalmente, in una posa che vuol essere naturale, con un braccio sinistro appoggiato alla spalliera della sedia e la mano destra infilata in tasca. La caratterizzazione è affidata, secondo uno schema consueto, all'esibizione dei vistosi gioielli e all'eleganza dell'abito nero. Non manca tuttavia l'attenzione alla psicologia del modello nella resa malinconica dello sguardo che il ritrattato indirizza allo spettatore e la definizione aderente delle sue caratteristiche fisionomiche.
L'opera è stata esposta alla mostra "L'eredità dei cappellai. Memoria, mito e realtà di un'avventura del lavoro", tenutasi presso il Palazzo dell'Arengario di Monza tra maggio e luglio 2003 su promozione della Camera del Lavoro Territoriale della Brianza e della C.G.I.L. Lombardia (ADHSG 90/14, prot. gen. 6148).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00183/
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