Gio Batta Canesi

Bianchi Gerardo

Gio Batta Canesi

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giò Batta Canesi

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1887

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 44.5 cm x 60 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo neutro

Notizie storico-critiche: L'effigiato è Gio Batta Canesi di Monza, scomparso il 26 giugno 1887.
L'uomo fece ingresso nel gruppo dei benefattori dell'Ospedale per volontà del figlio Ernesto e della moglie Giulia Veronelli, che nel luglio 1887 elargirono una donazione in sua memoria: 8.000 lire alla Pia Casa di Ricovero per l'istituzione in perpetuo di una piazza e 1.000 lire alla Pia Casa d'Industria (ASCRIMz 22/2, 557).
La separazione dei capitali elargiti, prevista dal lascito Canesi, sottolinea la sostanziale differenza tra i due pii stabilimenti, che sebbene fossero "concentrati in un locale e destinati a coadiuvarsi l'un l'altro, per intrinseca loro natura e per il loro rispettivo interesse, si considerano l'uno dall'altro divisi", con competenze ed esigenze molto differenti: la Pia Casa di Ricovero manteneva e assisteva i poveri vecchi, mentre la Pia Casa d'industria forniva lavoro ai poveri disoccupati "verso una modica retribuzione in denaro ed in viveri" (ASCRIMz 1/3).
In una lettera datata 10 luglio 1887 il presidente della Congregazione di Carità, Giovita Mazzola, scrisse al signor Emilio Scotti, emissario della famiglia Canesi, che "è dovere di questo ufficio di onorare [...] con il ritratto a mezza effigie" la memoria del benefattore; domandò a tal scopo una fotografia del defunto, per farne riprodurre le sembianze, chiedendo che "nel caso che l'ottima famiglia Canesi dovesse scegliere un artista di propria fiducia e fregiare la cornice in modo migliore di quello in uso, vorrà compiacersi significarmelo, per le opportune intelligenze riguardo le spese", che erano per consuetudine a carico dell'istituto beneficato.
Il ritratto in fotografia del benefattore venne consegnato presso gli uffici della Congregazione di Carità il 12 luglio 1887; la commissione venne affidata al pittore monzese Gerardo Bianchi, che dovette portarla a compimento entro il 19 agosto successivo, se in una lettera recante questa data si dice che "il ritratto ad olio trovasi già nelle sale della Pia Casa di Ricovero per essere nelle consuete occasioni esposto al pubblico" (ASCRIMz 22/2, 633).
Il ritratto di Gio Batta Canesi è eseguito su modello fotografico, quindi tradisce una certa fissità, sebbene si percepisca un intento realistico, suggerito dalla rappresentazione del cappello, portato di traverso sul capo. La resa morbida della pelle intorno agli occhi e sul collo, resa attraverso pennellate libere e materiche, mostra come il pittore fosse sensibile ai valori della pittura di fine secolo derivati dalla scapigliatura milanese. La pulitura operata sul quadro, invece, ha messo in luce la tecnica adottata per dipingere il fondo, partendo da una tinta chiara molto mossa su cui vengono stesi dapprima uno strato di colore bruno chiaro che lascia trasparire i rilievi materici sottostanti, poi una finitura patinante scura.
Dal punto di vista del costume notiamo l'inserimento del cappello di feltro, elemento alquanto insolito in un ritratto commemorativo. D'altra parte, la produzione di cappelli fu una delle principali attività industriali della città di Monza tra la seconda metà dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo.
Sul rovescio del ritratto si conserva l'etichetta dell'inventario che fu stilato nel 1938, dopo la soppressione della Congregazione di Carità, dall'Ospedale Umberto I - secondo la denominazione che il nosocomio assunse nel 1896 col trasferimento nel nuovo edificio di via Solferino (Colombo 2002, pp. 39, 76).
Giovanni Battista Canesi era un industriale del tessile di Monza, titolare della "Gio. Batta. Canesi Fabbriche di tessuti diversi" con sede in Contrada S. Pietro Martire al numero 382. La fabbrica era una fornitrice dell'Ospedale, come risulta da un atto di consegna di tessuti del 1859 (ASHSG XX).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).