Cav. Sac. Prof. Cesare Aguilhon
Spreafico Eugenio
Descrizione
Identificazione: Ritratto del Cav. Sac. Prof. Cesare Aguilhon
Autore: Spreafico Eugenio (Monza, 1856 - Magreglio, 1919)
Cronologia: post 1892 - ca. 1899
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 120 cm x 210 cm
Descrizione: ritratto a figura intera ambientato
Notizie storico-critiche: Cesare Aguilhon nacque a Monza il 2 maggio1808 dai coniugi Gianpiero Aguilhon e Angela Motta. Fu prete di grande intelletto e un appassionato studioso di storia monzese. Sacerdote presso il Capitolo del Duomo e Regio Cappellano della chiesetta del Mirabello dal maggio 1868 (fino alla sua scomparsa), fu anche il primo presidente dell'Asilo Infantile cittadino Umberto I. Insegnò lettere e scienze a Milano, a Legnano e presso il ginnasio Zucchi di Monza, di cui divenne direttore. Amante delle lettere e degli studi storici e scientifici, venne nominato membro della Società di Archeologia e dell'Accademia artistica Raffaello e della Società Italiana di Archeologia e Belle Arti di Milano. Per il suo profondo impegno didattico e per i numerosi studi di storia locale viene considerato il fondatore della Biblioteca Civica cittadina. Morì il 16 gennaio 1892, istituendo erede universale dei suoi beni l'ospedale cittadino, non senza aver destinando alcuni legati particolari agli asili infantili di Monza, alla Congregazione di Carità di Vedano e alla sua governante. All'amico e sacerdote Achille Varisco lasciò, invece, i suoi libri e i manoscritti, che oggi sono conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano (Crespi / Merati 1982, p. 100; Barzaghi 2007, p. 8; Nava, pp. 2-3; Chichi 2008, p. 16). La generosa elargizione a favore dell'ospedale è ricordata a peritura memoria con l'incisione a lettere dorate del suo nome, su una delle lapidi di commemorative poste all'ingresso dell'edificio di Via Solferino.
La mancanza di documentazione storica tuttavia non ci permette di sapere quando e da chi fu commissionato il ritratto, anche se l'iscrizione presente sul rovescio sembrerebbe indicare un'esecuzione 'post mortem'. Sul ritratto non è possibile riscontrare nessuna delle etichettature ricorrenti sulla gran parte delle effigi gratulatorie della Quadreria, mentre esiste una numerazione riferibile ai Musei Civici di Monza. L'appartenenza ai Musei Civici, citata anche in bibliografia (Rebora 1981, p. 153), in realtà è da interpretarsi come il temporaneo trasferimento del dipinto presso la Biblioteca Civica (lettera d'autorizzazione del 23/8/1955 conservata nell'archivio dell'Ospedale) ai tempi in cui l'intera Quadreria dei benefattori fu custodita presso i locali della Villa Reale. Il ritorno del ritratto al San Gerardo è avvenuto in tempi recenti, forse per ragioni puramente amministrative, e dovrebbe risalire al 1990, quando l'opera viene registrata nell'Inventario Generale.
L'effige dell'Aguilhon fu eseguita da Eugenio Spreafico che realizzò un'opera di grande formato, riprendendo l'iconografia tradizionale del ritratto a figura intera ambientato nell'interno dello studio. La luce, provenendo da destra, entra nella stanza e illumina i volumi appoggiati sul tavolo, richiamo dell'attività del benefattore che siede su una seggiola con le gambe accavallate e il braccio appoggiato lateralmente. Le mani intrecciate con disinvoltura concorrono a suggerire una posa diretta davanti al pittore. La definizione fisionomica del volto è affidata a una pittura veloce e sicura, intrisa di luce, che il pittore elabora sulla scia della tarda scapigliatura lombarda (Rebora 1981, p. 153).
Nel ritratto l'effigiato indossa un paio di occhiali poiché, come scrisse egli stesso sulle pagine di un suo manoscritto, da ragazzo perdette quasi totalmente la vista dall'occhio sinistro; questo deficit visivo peggiorò nel corso della sua vita, tanto che trascorse i suoi ultimi otto anni nella cecità (Chichi 2008, p. 16).
Questo è il più importante tra i ritratti che Eugenio Spreafico firmò per la Quadreria dell'Ospedale di Monza; per le altre effigi del pittore si vedano quelle di Luigi Erba (INV. N. 131764) e Giuseppe Pennati (INV. NN. 131765 e 10551) - già note in bibliografia -, oltre agli inediti ritratti di Giuseppe Bonsaglio (INV. N. 131948), Carlo Panceri (INV. N. 131814), Gaetano Molina (INV. N. 131937) e Giuseppe Cernuschi (INV. NN. 131847 e 131981). La ritrattistica, tuttavia, non fu uno dei generi prevalenti nell'attività pittorica dell'artista, che rifuggiva le commissioni mondane, prediligendo la pittura di paesaggio e le scene di genere, ambientate nella campagna brianzola.
Nel 1928 la città di Monza intitolò alla figura di Cesare Aguilhon una via urbana (Chichi 2008, p. 16).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00201/
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