Giuseppe Cernuschi
Spreafico Eugenio
Descrizione
Identificazione: Rritratto di Giuseppe Cernuschi
Autore: Spreafico Eugenio (Monza, 1856 - Magreglio, 1919)
Cronologia: post 1904 - ca. 1910
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 69 cm x 90 cm
Descrizione: ritratto a busto intero su fondo neutro
Notizie storico-critiche: L'effigiato è Giuseppe Cernuschi, scomparso il 29 settembre 1904, come attesta l'etichetta commemorativa applicata sul rovescio del ritratto. Il nome di Giuseppe Cernuschi del fu Pietro figura tra i benefattori dell'ospedale, essendo inciso sulla lapide commemorativa posta all'ingresso dell'edificio di via Solferino. Non sappiamo se esistesse un rapporto di discendenza con il suo omonimo citato nel testamento del sacerdote Giovan Battista Meda (+1820, INV. N. 131770). La mancanza di documentazione non ci permette nemmeno di conoscere l'oggetto della beneficenza dell'effigiato e chi commissionò il ritratto, che fu eseguito evidentemente in forma gratulatoria. L'opera fu inventariata dall'Ospedale Umberto I (come si chiamò il nosocomio dal 1896 col trasferimento in via Solferino) nel 1938 in seguito alla soppressione della Congregazione di Carità, l'ente che fin dai tempi dell'Unità aveva gestito l'amministrazione dei Luoghi Pii della città, compreso l'ospedale (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).
Il ritratto fu eseguito da Eugenio Spreafico sulla base di un modello ridotto al mezzo busto conservato nella Quadreria (INV. N. 131891): raffigura un uomo che sembrerebbe appartenere al contado, col viso scavato e gli occhi infossati, in posa frontale e lo sguardo rivolto allo spettatore. E' proprio l'espressione, attonita e fissa in avanti, come centrata incredulamente sull'obiettivo dell'apparecchio fotografico, a dichiarare la derivazione dell'immagine da una fotografia. La figura si staglia su uno sfondo neutro e chiaro, che allude a un interno spoglio appena rischiarato dalla luce che, posandosi sul volto del benefattore, crea effetti contrastati e mette in forte risalto i tratti fisionomici, manifestando la volontà di aderire realisticamente al modello. L'analisi veristica, d'altra parte, è una caratteristica distintiva che la critica riconosce alla produzione artistica dello Spreafico "sia nel campo della ritrattistica sia, in senso più largo, in quello dello studio della figura umana" (Rebora 1989, p. 152).
L'opera è stata esposta alla mostra "L'eredità dei cappellai. Memoria, mito e realtà di un'avventura del lavoro", tenutasi presso il Palazzo dell'Arengario di Monza tra maggio e luglio 2003 su promozione della Camera del Lavoro Territoriale della Brianza e della C.G.I.L. Lombardia (ADHSG 90/14, prot. gen. 6148).
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza
Credits
Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/7a010-00212/
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