Ritratto di Antonio Tolomeo Trivulzio

Borroni, Giovan Angelo (cerchia)

Ritratto di Antonio Tolomeo Trivulzio

Descrizione

Autore: Borroni, Giovan Angelo (cerchia) (1684/ 1772)

Cronologia: ca. 1731 - ca. 1739

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 170 cm x 280 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto ritrae il fondatore del Pio Albergo. Antonio Tolomeo Trivulzio (1692 - 1767) fu principe del Sacro Romano Impero, Principe e Conte di Mesocco, principe di Val Mesolcina, barone imperiale di Retegno, signore di Bettola, Casalpusterlengo e Triulza, nobile di Como, Grande di Spagna dal 1723, Cavaliere del Toson d'Oro nel 1731, Decurione di Milano nel 1718, Capitano della Guardia Alemanna nel Regno di Napoli dal 1720, colonnello delle Armate Imperiali e Governatore di Lodi dal 1728.
Sposò nel 1718 Maria Archinto, vedova di Carlo Giorgio Clerici dei Marchesi di Cavenago. Ebbe tre figli morti in età infantile. Lasciò le immense proprietà derivanti dalle famiglie Gallio e Trivulzio per la fondazione di un "Albergo de' Poveri", che venne intitolato Pio Albergo Trivulzio.
Si pone come termine post quem il 1731, anno in cui il Principe ricevette il conferimento delle insegne di Cavaliere del Toson d'oro. E' stato recentemente attribuito alla cerchia di artisti gravitanti attorno alla figura di Giovan Angelo Borroni, uno degli interpreti più suggestivi del gusto rococò lombardo, per affinità con numerose opere del Borroni alcune delle quali conservate alla Ca' Granda di Milano. Il personaggio è infatti inserito in un'ampia spazialità, definita dalle colonne, in un atteggiamento morbido ed elegante ma allo stesso tempo artefatto. La figura del negretto va anch'essa considerata all'interno del manierismo celebrativo dell'opera.

Collocazione

Milano (MI), Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio

Credits

Compilazione: Bianchi, E. (1994)

Aggiornamento: Menconi, D. (1995); ARTPAST/ Ranzi, Anna (2006); Amaglio, Silvia (2013)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).