Ritratto di Giorgio Jan

Biganzoli, Filippo

Ritratto di Giorgio Jan

Descrizione

Denominazione: Busto di Giorgio Jan

Autore: Biganzoli, Filippo (1823-1894)

Cronologia: post 1867

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo bianco / scultura

Misure: 69 cm x 55 cm x 219 cm

Descrizione: Busto in marmo bianco raffigurante Giorgio Jan con doppio petto e foulard. Il busto è posto sopra un alto basamento, decorato da rilievi scultorei: in alto sul lato frontale un ramarro, sui lati sinistro e destro due valve di conchiglie (Pecten jacobeus); ai lati, al centro, due teste di scimmie cercopiteciche ad altorilievo entro tondi scavati; sul lato frontale, in basso sotto l'iscrizione, una composizione formata da un serpente colubride attorcigliato ad un ramo su cui sono posati il bombice del baco da seta e un nido di uccello con uova.
Il monumento poggia su una base in pietra.

Notizie storico-critiche: Il busto raffigura Giorgio Jan (Vienna, 21 dicembre 1791 - Milano, 7 maggio 1866), botanico e zoologo austriaco di origine ungherese. A Vienna studia botanica e entomologia e nel 1814 viene nominato assistente al Museo di Storia Naturale di Vienna sotto la guida del naturalista Franz Anton Ziegler. Nel 1816 lascia Vienna per trasferirsi a Parma. Chiamato dalla duchessa Maria Luigia d'Asburgo, assume la direzione dell'Orto botanico e l'insegnamento di Botanica presso l'Università di Parma (1816-1845). Da allora lo Jan si considera a tutti gli effetti italiano. Pur non provenendo da una famiglia abbiente, raccoglie una quantità straordinaria di piante e di fossili, che vanno a costituire un importante erbario e una collezione ragguardevole di insetti, conchiglie, viventi e fossili, crostacei e minerali. Le forti spese per l'acquisto di libri ed esemplari e il venir meno di alcuni introiti avevano quasi convinto lo Jan a vendere la sua collezione, quando nel 1828 incontra Giuseppe De Cristoforis, nobile e ricco, appassionato naturalista. I due amici decidono allora di fondere le loro raccolte, che alla morte del De Cristoforis vengono lasciate al Comune di Milano, per formare il Museo Civico di Storia Naturale. Come indennizzo per la cessione della sua parte di collezione, lo Jan viene nominato primo direttore del Museo di Storia Naturale, carica che mantiene dal 1838 al 1866, pur essendo trattenuto a Parma per gli impegni universitari fino al 1845. NellÂ'ultima parte della sua vita, si occupa anche di studi erpetologici, il cui risultato finale è la pubblicazione dell'Iconographie générale des Ophidiens, che viene completata dopo la sua morte da Ferdinando Sordelli.
Il busto si trovava in origine sull'ultimo piano dello scalone di Palazzo Dugnani in Via Manin (allora sede del Museo di Storia Naturale), accanto a quello dell'altro fondatore, Giuseppe De Cristoforis. I busti dei fondatori erano affiancati da quelli di altri due benefattori del museo, Carlo Porro (1813-1848) e Carlo Bassi (1807-1856), purtroppo perduti. Le effigi dei due fondatori vengono successivamente trasferite nella nuova e definitiva sede del museo in Corso Venezia nel 1893.
Le prime righe dell'iscrizione si ispirano alle parole iniziali del discorso pronunciato da Jan il giorno della solenne inaugurazione della nuova sede del Museo Civico presso palazzo Dugnani (7 giugno 1863): "Straniero d'origine, ma di affetti e di sentimenti Italiano [...]". Come nel caso di altri busti, anche su questo basamento ricorrono raffigurazioni degli interessi di studio principali dell'effigiato, come piante, molluschi e serpenti.

Collocazione

Milano (MI), Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Biblioteca - Archivio Fotografico

Credits

Compilazione: Curti, Elisa (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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