Composizione

Reggiani, Mauro

Descrizione

Identificazione: Composizione di figure geometriche

Autore: Reggiani, Mauro (1897-1980), esecutore

Cronologia: post 1951

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 60 cm x 80 cm (intero)

Descrizione: La tela rettangolare è disposta in verticale e su di essa sono raffigurati pochi elementi geometrici-astratti contraddistinti, ciascuno, da pochi colori di base, stesi in modo piatto e con prevalenza di tinte calde. Al centro dell'opera Reggiani colloca un soggetto dalla forma quasi riconoscibile, identificabile come l'astrazione di un elemento biomorfico dipinto su fondo azzurro. Qui risalta il grosso occhio bianco circolare chiuso entro listello bruno, che rende ancor più dinamica la struttura del dipinto.

Notizie storico-critiche: Come per altre opere di Reggiani, anche in questo dipinto si distingue per il forte rigore formale e compositivo. Qui l'artista dispone le forze che soggiacciono agli elementi compositivi e alle scelte cromatiche ottenendo un'inusuale ritmica in cui i singoli elementi sono tra loro fortemente collegati. L'opera, infatti, appartiene al periodo in cui Reggiani è influenzato dalla produzione di Prampolini e si avvicina al Movimento d'Arte Concreta (MAC), di cui diventerà negli anni seguenti presidente. Quest'opera sembra dunque rispondere in maniera ferrea alla sua concezione di opera d'arte e alla definizione degli elementi che la compongono. Secondo Reggiani, infatti, "colore e forma sono la stessa cosa, perché uno è parte integrante dell'altra. Non esistono un piano colorato o una forma fini a se stessi, come una parola resta una parola, tre parole possono creare un'immagine poetica". Anche per questa ragione quest'opera rappresenta la fase di passaggio dalla pittura concretista a quella più libera e fluida degli anni Cinquanta, così come esemplarmente dimostrato da Alessandro Castiglioni.

Collezioni: Collezione del MAGA, Collezione permanente Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Silvio Zanella"

Collocazione

Gallarate (VA), Museo MA*GA