Madonna con il Bambino
Pittore fiammingo e/o italiano
Descrizione
Identificazione: Madonna in Trono che Allatta il Bambino
Autore: Pittore fiammingo e/o italiano (secc. XV/XVI fine/inizio)
Ambito culturale: ambito fiammingo e/o italiano
Cronologia: ca. 1500 - ca. 1510
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tavola
Misure: 36 cm x 48.5 cm
Notizie storico-critiche: Inventariato come "scuola tedesca" nell'inventario Guasconi (1863), il dipinto è poi assegnato da Jacobsen (1901) al Maestro delle mezze figure femminili e da Vicenzi (1926) alla "scuola dei vecchi Paesi Bassi". In effetti, l'impaginazione compositiva, il paesaggio, la tipologia della figura e i particolari decorativi, si rivelano debitori della pittura fiamminga tra la fine del Quattro e l'inizio del Cinquecento, con riferimento alle Madonne di Gerard David e, per la dolcezza dell'atteggiamento, a quelle di Quentin Metsys. L'inserimento della figura entro una nicchia dalla calotta emisferica con i putti che sostengono festoni mostra l'influsso del nuovo linguaggio prospettico rinascimentale. Il morbido sfumare degli incarnati e una certa corposità del panneggio non escludono l'ipotesi che l'autore possa essere un pittore italiano che imita i modelli d'Oltralpe. In questo caso l'opera parrebbe sortire dall'ambiente dell'Italia settentrionale dove, all'inizio del Cinquecento, particolarmente significativa è la congiuntura Italia-Fiandre. La qualità piuttosto debole lascia pensare comunque ad una produzione di bottega.
Collezione: Collezione di dipinti della Pinacoteca del Castello Sforzesco
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Pinacoteca del Castello Sforzesco
Credits
Compilazione: Colace, Raffaella (1996); Summa, Adriana (1996)
Aggiornamento: Colace, Raffaella (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/B0030-00047/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).