Targa di Tommaso Grassi

Benzoni, Martino (bottega)

Targa di Tommaso Grassi

Descrizione

Autore: Benzoni, Martino (bottega) (Milano?- documentato tra il 1446 e il 1492)

Cronologia: 1463

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo

Misure: 74.5 cm x 16 cm x 96 cm

Descrizione: Lastra inquadrata da cornice con listello liscio che reca incisa la scritta TOMAXI GRASO 1463. Il centro è occupato da due specchiature rettangolari sovrapposte: in quella superiore, l'impresa di Filippo Maria Visconti (sole nascente che ravviva un gruppo di uccelli acquatici); in quella inferiore, simbolo araldico di Tommaso de Grassi (scudo fasciato sovrastato da elmo e cimiero a forma d'uomo selvatico reggente cartiglio inscritto); ai lato dello stemma, le lettere T O.

Notizie storico-critiche: L'impresa del sole con uccelli, rappresenta un sole che irradia un gruppo (storno) di uccelli, forse colombe, cioè il sole radiante, personificazione del duca di Milano, probabilmente di dinastia sforzesca, sorveglia, illumina e protegge i propri sudditi, emettendo raggi fiammanti. Riprende nella configurazione dell'impostazione generale, assemblandole nella propria, parti di altre imprese visconteo-sforzesche (colombina, rada magna, sole, raggi radianti).Le cifre sopra lo scudo, inserite a lato e all'interno del cimiero: "T // O", e quella posta sulla cornice inferiore della lastra: "tomaxe o graso o 1463", identificano le prime il committente dell'opera: Tommmaso Grasso, la seconda, la data di esecuzione.

Grassi
Famiglia di origine brianzola che, raggiunta notorietà con Gasparo Grassi, dal 1324 signore di Canturio (l'odierna Cantù), fu osteggiata dai Rusca di Como e da loro cacciata perché sostenitrice dei Visconti. In proseguo di tempo fu da questi riammessa in città, sotto la loro sovranità. Nel secolo XV, una diramazione della casata annoverava tra i propri membri, alcuni famosi armaioli, conosciuti in tutta Europa. La tradizione attribuisce alla famiglia in epoca antecedente il mille, ben tre arcivescovi di Milano. Famoso fu inoltre Francesco Grassi (Â'1566), giureconsulto collegiato, decurione e senatore, scelto quale compilatore delle Costituzioni di Carlo V riguardanti il ducato di Milano. Rimasto vedovo, nell'ambito della promozione del Collegio dei Giureconsulti di Milano, con altri tre membri, nel 1563 da Pio IV fu elevato alla porpora. Diverse e molto dissimili appaiono fra loro le armi portate dalle varie diramazioni in cui si divise la famiglia, sparse in varie città d'Italia. Nella chiesa del Carmine, la famiglia possedeva una cappella e precisamente l'ultima nella navata di sinistra che ebbe varie intitolazioni, di cui si ricorda la prima, a S. Luca. Tale cappella era contrassegnata dallo stemma famigliare posto nella serraglia di volta. Cristoforo de Grassi, detto Bertololo, nel proprio testamento, aveva lasciato come propria ultima volontà il compito di erigere in suo ricordo una cappella in S. Maria Segreta, desiderio modificato in seguito con un codicillo dove concedeva ai suoi eredi la facoltà di scegliere il luogo che avrebbe accolto la sua sepoltura. Alla morte del figlio naturale Tommaso (Â'1480c) che, pare esercitando l'usura, era diventato ricchissimo, la cappella eretta nella Chiesa del Carmine passò quindi alla famiglia Carcano. In proseguo di tempo, quando la guarnigione spagnola presente nel castello prese a celebrare in gran pompa nella cappella la festa annuale, assunse la denominazione "degli Spagnoli".

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Museo d'Arte Antica

Credits

Compilazione: Basso, Laura (2009)

Aggiornamento: Basso, Laura (2017)

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