Cristo crocifisso
Maestro di Heiligenblut
Descrizione
Autore: Maestro di Heiligenblut (notizie sec. XVI primo quarto)
Cronologia: ca. 1520
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: legno / scultura, pittura
Misure: 165 cm x 244 cm
Notizie storico-critiche: Il grande crocifisso, scolpito in un unico tronco di legno di cirmolo a cui sono state aggiunte le braccia in massello, proviene dall'antica chiesa parrocchiale di Gandino costruita nel XV secolo e fa parte attualmente della collezione permanente del Museo, benché, durante la quaresima, sia ancora utilizzato sopra l'altare maggiore della basilica. Il Cristo, grondante di sangue, è colto nel momento della morte e sul suo corpo sono presenti i segni delle atroci sofferenze, anche se le forme anatomiche conservano un'armonia di stampo classico. Le braccia sono snodabili e permettono di trasformare la statua in un Cristo morto, necessario nelle liturgie della settimana santa. Il realistico gonfiore in corrispondenza delle vene e delle piaghe è stato reso con l'applicazione di uno spago leggero sopra la preparazione e prima di ulteriori strati di gesso. Già riferito alla cerchia dell'intagliatore bavarese Michael Erhart entro un arco cronologico tra la fine del XV secolo e l'inizio del successivo (Savoldelli), il crocifisso è stato ricondotto recentemente da Andrea Franci al cosiddetto Maestro di Heiligenblut, attivo in Tirolo e Carinzia e così chiamato dal monastero di Heigenblut che si trova in Austria (Carinzia). Questo riferimento si basa sul confronto con i crocifissi nella chiesa parrocchiale in San Giorgio a Terenten e nella chiesa di sant'Andrea a Vals, che presentano lo stesso sanguinamento diffuso con il particolare dei rivoli di sangue che riappaiono da sotto il perizoma; vi si nota inoltre un analogo modo di panneggiare il perizoma svolazzante in modo simmetrico e anche di rendere i tratti del volto. La presenza di varie sculture e altri manufatti di area tedesca sud-orientale nel Museo di Gandino è da collegarsi all'intensa attività mercantile nel campo dei pannilana che dal XIV al XVIII secolo portò i più intraprendenti dei gandinesi a spingersi in tutta Europa ma in particolare alla fiera di Bolzano, in stretto contatto con il mondo austriaco.
Collezione: Raccolta di sculture lignee rinascimentali
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/BG140-00002/
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