Croce processionale

de Filippi Matreniano

Croce processionale

Descrizione

Autore: de Filippi Matreniano (notizie 1460 ca.)

Cronologia: ca. 1460

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: argento / fusione, sbalzo, cesellatura, traforo, doratura

Misure: 63 cm x 133 cm

Descrizione: La croce astile, lavorata su entrambi i lati, presenta il caratteristico innesto circolare sulla terminazione inferiore, utile a issare la croce sull'asta per usi processionali. La forma rispecchia la tipologia tardogotica con nodo globulare decorato da placchette circolari e con terminazioni quadrilobate; lungo i profili esterni vi è una cornice a rilievo segnata da piccole pigne che delimita la superficie dei bracci, lavorata a traforo. Sul recto della croce compare il "Cristo crocifisso", nella tipologia patiens, lavorato a fusione, mentre nelle formelle sulle terminazioni vi sono in alto, l'"Agnus Dei", ai lati la "Maddalena" e "San Giovanni Evangelista", in basso la "Madonna" con le braccia aperte. A tergo "Dio Padre benedicente" al centro e i "Simboli dei Quattro Evangelisti" nelle formelle alle estremità. Tre delle sei medaglie circolari inserite nel nodo raffigurano la "Madonna col Bambino", "San Giovanni Battista" e "San Lorenzo", mentre nelle altre tre si ripete il motivo decorativo dei bracci.

Notizie storico-critiche: Questa croce è la più preziosa tra quelle conservate nel Museo di Gandino e una delle più importanti della Diocesi, degna di stare a paragone con la grande croce gotica, oggi purtroppo mutila, eseguita da Andreolo de Bianchi nel 1392 per la basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, della quale, dopo il furto e il parziale ritrovamento, si possono ammirare attualmente solo le formelle. Come attesta l'iscrizione sopra il nodo la croce di Gandino fu eseguita da Matreniano de Filippi milanese su commissione del Comune di Gandino ed è forse quella ricordata nell'inventario della chiesa gandinese del 24 aprile 1460, in cui si registra una croce nuova d'argento dorato di grande valore: "unam crucem novam argenteam deauratam magnam, valori librarum mille vel circa". Secondo l'interpretazione di A. Savoldelli, il prezioso manufatto sarebbe da considerarsi un segno di riconoscenza del Comune che nel 1455 aveva ottenuto il diritto di giuspatronato sulla chiesa stessa, che comportava anche il diritto di scegliere il parroco. Come quella di Andreolo a Bergamo, anche questa croce presenta sul recto, intorno al Cristo crocifisso, i principali personaggi che assisterono all'evento (la Madonna, San Giovanni Evangelista e la Maddalena) e l'Agnus Dei, ovvero l'Agnello dell'Apocalisse seduto sul libro dei Sette Sigilli (Apocalisse, 5, 5-14), mentre sul verso vi sono, attorno a Dio Padre benedicente, i simboli dei Quattro Evangelisti. Le 39 piccole pigne che sporgono da boccioli lungo il profilo della croce stanno a significare l'albero della nuova vita scaturita dal sacrificio della croce.

Collocazione

Gandino (BG), Museo della Basilica

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2014)

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