Opere dei Maestri Campionesi nel Battistero

Giovanni da Campione (e aiuti)

Opere dei Maestri Campionesi nel Battistero

Descrizione

Autore: Giovanni da Campione (e aiuti) (1320 ca.- 1375 ca.)

Cronologia: ca. 1340 - ca. 1341

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo bianco / scultura; marmo rosso di Verona / scultura; marmo grigio / scultura

Descrizione: Il battistero ha attualmente una struttura modificata rispetto all'assetto originario. Lo sviluppo in altezza era inferiore dell'attuale, mentre le otto finestre erano più ampie e delimitate in origine da una sequenza più numerosa di colonnine: costituivano una sorta di diaframma traforato che metteva in relazione l'interno della struttura con l'esterno. Sugli spigoli dell'edificio ottagonale vi sono otto pilastrini in marmo rosso di Verona entro i quali sono scavate nicchie con le figure allungate delle tre Virtù Teologali (Fede, Speranza, Carità) e delle quattro Cardinali (Fortezza, Temperanza, Giustizia, Prudenza) con l'aggiunta della Pazienza: sotto ciascuna di esse è raffigurato il Vizio corrispondente. All'interno, scomparsa l'antica vasca a immersione ottagonale, i rilievi che ornavano le sue otto facce sono stati ricollocati sulle pareti del piccolo tempio. La statua di San Giovanni Battista, che era posta in origine al centro della vasca sotto un baldacchino, è ora sistemata in posizione dominante sulla parete di fronte all'ingresso.

Notizie storico-critiche: I Maestri campionesi sono architetti e scultori lombardi così chiamati per la comune origine dalla città di Campione sul lago di Lugano nel Ticino e attivi tra il XII e il XIV secolo in Val Padana tra Bergamo, Monza, Milano e Modena. Giovanni da Campione, uno dei principali esponenti di questo movimento di artisti, esegue come sua prima opera bergamasca tra il 1340 e il 1341 il battistero in marmi scolpiti collocato in origine nella campata occidentale della navata centrale della Basilica di S. Maria Maggiore. Perché non più confacente agli usi liturgici, il battistero fu smontato e rimosso nel 1660 e dal 1691 riallestito nella cappella battesimale del Duomo. Spostato nel 1856 nel cortile della Canonica fu ricostruito "in stile" nell'attuale collocazione tra il 1898 e il 1899 su progetto di Virginio Muzio. Un ricordo della struttura originaria è presente in una incisione di Simone Durello, pubblicata nel 1676 nella "Effemeride" di padre Donato Calvi. L'architettura originaria della cappella era più larga e meno slanciata dell'attuale. Come vuole la tradizione dei battisteri cristiani la pianta era ed è ottagonale, e lo era pure l'antica vasca ad immersione interna, ornata con gli otto rilievi delle "Storie di Cristo", oggi fissati alle pareti del piccolo tempio. Il legame tra l'ottagono e il rito battesimale fu stabilito da Sant'Ambrogio quando disse: "...era giusto che l'aula del sacro battistero avesse otto lati perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all'alba dell'ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte". Sugli otto spigoli esterni i pilastrini mostrano ad altorilievo le figure femminili delle Virtù: lo stile poderoso ha fatto credere che alla loro esecuzione abbia partecipato anche Ugo, padre di Giovanni e figura di artista ancora poco conosciuta, ma si tratta invece dei capolavori di Giovanni, caratterizzate da un finissimo trattamento delle superfici e da un sapiente inserimento nel contesto architettonico. In posizione dominante vi era all'interno la grande statua di San Giovanni Battista a grandezza naturale, tuttora conservata e apprezzabile per l'austera concentrazione formale. I rilievi, che ornavano in origine i lati della vasca battesimale, sono caratterizzati da un rude realismo e da energia plastica e ricordano da vicino la scultura romanica, ma certamente gotici sono l'estro fantasioso nella narrazione e l'addensarsi dei personaggi in uno spazio privo di profondità prospettica. Nati in questo contesto culturale, i rilievi sono riferibili a diversi artefici, evidentemente diretti collaboratori di Giovanni, ma in parte anche allo stesso "magister". L'attuale portale del Battistero, di fattura riconducibile alle maestranze dirette da Giovanni da Campione, proviene dall'antica cattedrale di S. Vincenzo.

Collocazione

Bergamo (BG), Battistero della Basilica di S. Maria Maggiore

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2014); Fracassetti, Lisa (2014)

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