Alberico da Rosciate e gentiluomini

scuola bergamasca

Alberico da Rosciate e gentiluomini

Descrizione

Ambito culturale: scuola bergamasca

Cronologia: 1698

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 190,5 cm x 131 cm

Notizie storico-critiche: Il quadro, che proviene dal Palazzo Nuovo (ora Civica Biblioteca Angelo Mai), si riferisce probabilmente alla attività di Alberico da Rosciate per la stesura degli Statuti del Comune di Bergamo. Importante giureconsulto bergamasco vissuto a cavallo tra XIII e XIV secolo, per volontà testamentaria fu sepolto nella chiesa dei Celestini. Quando quest'ultima fu soppressa, le ceneri vennero trasferite nella basilica di Santa Maria Maggiore con due epigrafi in marmo, una in italiano e una in latino.
L'opera in esame è copia di un affresco che insieme ad altri raffiguranti illustri storie patrie abbelliva le pareti dell'atrio dell'antico Palazzo Pretorio poi reimpiegato come sacrestia dell'ex chiesa di S. Michele all'Arco. A sua volta, questo edificio religioso venne via via privato di pertinenze a favore della Municipalità che incominciò a sbocconcellare prima il sagrato, poi la canonica, la sacrestia e infine il cimiterino, per edificare prima la Loggia Nuova, poi il Regio Nuovo e infine, a partite da 1599, la mole del Palazzo Nuovo, l'allora Municipio cittadino. Quando nel 1698 la Civica Amministrazione decise di demolire anche la parte dove si trovavano gli affreschi per permettere la costruzione del Palazzo Nuovo, la famiglia Rosciati fece fare la copia in esame (Pinetti, 1932).
Nel restauro fatto in occasione del trasporto fu malamente ridipinta una parola dell'iscrizione (dove si legge "pestam" in origine doveva essere scritto "plaetam").

Collocazione

Bergamo (BG), Palazzo Frizzoni

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2016); Fracassetti, Lisa (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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