Busto a erma del conte Leonino Secco Suardo

Gandolfi, Democrito

Busto a erma del conte Leonino Secco Suardo

Descrizione

Autore: Gandolfi, Democrito (1797-1874)

Cronologia: 1837

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo bianco / scultura

Misure: 33 cm x 23 cm x 55 cm

Notizie storico-critiche: Pervenuto nelle raccolte dell'Accademia Carrara nel 1921 tramite il legato di Giovanni Marenzi, il busto venne ritirato dalla residenza dei Secco Suardo in Torbiato il 6 dicembre dello stesso anno, dopo la morte del Marenzi. Il busto era pervenuto nella raccolta Marenzi per successione ereditaria: una delle sorelle dell'effigiato, il conte Leonino Secco Suardo ultimo erede maschio del ramo dei Leonini, era difatti andata in sposa a Giovanni Marenzi. L'opera, che non presenta iscrizioni che possano dare indicazioni riguardo l'autore o la data di esecuzione, nell'elenco di oggetti del "Legato Marenzi" risultava con un'attribuzione allo scultore Giovanni Maria Benzoni. Tuttavia, non sono stati trovati documenti che attestino la paternità dell'opera allo scultore di Songavazzo, la cui produzione è peraltro assai ben documentata. Una fitta corrispondenza è invece documentata tra Leonino Secco Suardo e lo scultore Democrito Gandolfi, cui il busto è stato recentemente assegnato. Nato a Bologna e trasferitosi a Milano negli anni venti dell'Ottocento, Gandolfi fu allievo di Pompeo Marchesi e collaboratore di Benedetto Cacciatori e lavorò ai più prestigiosi cantieri della Milano ottocentesca. Intrattenne rapporti con gli intellettuali e i nobili del tempo, come testimonia il rapporto epistolare con il Secco Suardo nel quale viene fatto cenno proprio all'erma in Carrara. Probabilmente nel viaggio di Gandolfi a Bergamo per consegnare due leoni in gesso, periodo nel quale soggiornò presso la famiglia Secco Suardo, gli venne commissionato il busto ritratto del conte. In una di queste lettere, datata 25 gennaio 1838, Gandolfi dichiara di aver ricevuto il pagamento concordato per "Busto a forma di Erma". Definendo l'opera "Erma", Gandolfi confermava senza ombra di dubbio l'autografia del busto, l'unico raffigurante il nobile bergamasco. Per alcuni anni il busto è stato ospitato presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo (Grigis M./ Malenza S./ Vassena M., 2008).

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara - Museo

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2018); Fracassetti, Lisa (2018)

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