Violino
Stradivari, Antonio
Descrizione
Denominazione: Cremonese
Autore: Stradivari, Antonio (1644(?)-1737), autore
Cronologia: post 1715
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: legno di acero; legno di abete rosso
Misure: 205.5 mm x 355 mm (tavola armonica); 208 mm x 357 mm (fondo)
Descrizione: Questo violino di grande formato e dalla calda vernice arancione presenta un fondo intagliato in un solo pezzo, con marezzature accentuate e disposte orizzontalmente. Ciò che colpisce su questo piano è il contrasto con gli altri violini di questo periodo, nonostante lo stesso tipo di acero sia stato più o meno regolarmente usato da Stradivari dal 1709 in poi. Anche per le fasce è stato usato legno di acero.
All'interno è ancora leggibile l'etichetta in carta con la data.
Dal punto di vista acustico, il "Cremonese" dimostra di essere uno strumento dalle straordinarie qualità: la capacità di espansione del suono e l'eccellente emissione ne fanno un capolavoro assoluto.
Notizie storico-critiche: Le prime notizie reperibili circa questo famoso violino risalgono agli anni '70 del XIX sec., quando si trova a Parigi e appartiene al violinista Darius Gras. Dopo la morte di questi, viene rivenduto nel 1877 a Jules Garcin, anch'egli musicista. Tre anni più tardi ne diviene proprietario David Laurie, commerciante inglese, che lo cede a sua volta a un violinista dilettante di Reims, un certo Labitte. Nel 1889, viene acquistato da un apposito comitato per essere regalato al famoso violinista Joseph Joachim, in occasione dei festeggiamenti per i suoi cinquant'anni di attività. Poco prima della sua morte, egli lo dona al nipote. In seguito, attraverso la rinomata azienda liutaria londinese Hill and Sons, specializzata anche nel restauro, nella certificazione e nella vendita di strumenti ad arco antichi, è acquistato da R.E. Brandt. Dopo un periodo in cui appartiene a un altro musicista dilettante, lo strumento ritorna nelle mani della ditta Hill, da dove arriva direttamente a Cremona nel febbraio 1962. Il promotore dell'acquisto di questo straordinario violino è Alfredo Puerari, allora presidente dell'Ente Provinciale per il Turismo e direttore del Museo Civico "Ala Ponzone", che vuole restituire alla città uno dei suoi capolavori, proponendosi un riscontro non solo culturale, ma anche turistico. Nonostante l'elevato prezzo richiesto, Puerari riesce a far fronte alla spesa e, dopo aver acquistato il violino a nome dell'Ente per il Turismo, lo dona al Museo Civico. Quanto mai simbolica la decisione di cambiare il nome da "Joachim" in "Cremonese", a sottolineare lo stretto vincolo che lega lo strumento alla sua città.
Questa prima acquisizione dà forte impulso alla raccolta di altri importanti strumenti della scuola cremonese, che nel tempo hanno formato la "Collezione degli Archi di Palazzo Comunale", che ora si trova esposta al Museo del Violino.
Collezione: Civiche Collezioni Liutarie
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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