Modello
Stradivari, Antonio
Descrizione
Autore: Stradivari, Antonio (1644(?)-1737), autore
Cronologia: post 1690/10/04
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: cartoncino / inchiostro
Misure: 36 cm x 23.7 cm (intero)
Descrizione: Il modello mostra la parte centrale della tavola armonica della viola tenore e riporta lo schema per il piazzamento delle ff con sovrapposti i modelli in carta delle aste.
Nella parte superiore, iscrizione autografa di Stradivari. Nella parte inferiore, le lettere T V (tenore viola), tracciate con lo stesso inchiostro dell'iscrizione e, quindi, anch'esse autografe.
Notizie storico-critiche: Il modello fu utilizzato da Antonio Stradivari per la progettazione della viola "Medicea" del 1690, commissionata dal principe Ferdinando di Toscana, figlio del granduca Cosimo III de' Medici, e tuttora conservata a Firenze. Insieme alla forma e ai modelli per le altre parti dello strumento, conservati anch'essi al Museo del Violino, costituisce il corredo con il quale il maestro realizzò la viola. La sua storia ripercorre le stesse vicende dei reperti stradivariani della donazione Fiorini, cui appartiene. Qualche tempo dopo la morte di Stradivari, passa, per opera di suo figlio Paolo, insieme ad altri materiali della bottega, nella collezione di Ignazio Alessandro Cozio, conte di Salabue, il maggior collezionista di strumenti ad arco e materiale liutario dei suoi tempi, che codificò i principi della moderna disciplina liutaria. Alla sua morte, la collezione viene dispersa dai suoi eredi. Una parte viene venduta dalla figlia Matilde, mentre un'altra parte viene ereditata dal marchese Giuseppe Rolando della Valle. Da lui passa al figlio, che a sua volta la lascia in eredità alla moglie Paola della Valle del Pomaro. E' quest'ultima, nel 1920, a cedere la collezione al liutaio bolognese Giuseppe Fiorini, che intende restituirla alla fruizione collettiva. Nel corso dei successivi dieci anni, però, Fiorini non riesce a trovare una collocazione adeguata alla preziosa raccolta: ovunque si rivolga la sua donazione viene rifiutata, forse anche a causa delle condizioni poste, tra le quali l'apertura di una scuola di liuteria, non approvata nemmeno dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1930, Fiorini decide di donare i materiali al Museo Civico di Cremona, dove vengono esposti nella Sala Stradivariana, accanto ai reperti stradivariani della donazione Cerani. Nel 1956, l'intera collezione museale viene trasferita alla Scuola Internazionale di Liuteria, fondata nel 1938, tre anni dopo la morte di Fiorini. La scuola era allora ospitata a Palazzo dell'Arte, lo stesso edificio che dal 2013 ospita il Museo del Violino. Da qui essa è nuovamente trasportata nel 1976 nei locali di Palazzo Affaitati, sede del Museo Civico, dove le vengono assegnate diverse collocazioni temporanee. Infine, nel 2013, l'ultimo trasferimento a Palazzo dell'Arte, in occasione dell'apertura del nuovo Museo del Violino.
Collezione: Civiche Collezioni Liutarie
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/CR210-00012/
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