Priamo riceve Elena
Battista Franco
Descrizione
Autore: Battista Franco (1510 ca./ 1561), disegnatore
Ambito culturale: ambito del Ducato di Urbino
Cronologia: 1548 - 1551
Materia e tecnica: maiolica
Misure: 6.3 cm x Ø 41 cm
Descrizione: Grande scodella in maiolica policroma 'istoriata'.
Notizie storico-critiche: La scodella faceva parte del cosiddetto 'Servizio Troiano' commissionato da Guidobaldo II Della Rovere, Duca di Urbino, come donativo all'Imperatore Carlo V, a metà del XVI secolo (anzi le fonti storiche parlano di una 'doppia' credenza donata dal Duca all'Imperatore ed un'altra donata al Cardinale Alessandro Farnese). Ragioni storiche collocano il Servizio fra il 1548, anno del matrimonio con Vittoria Farnese (imparentata con Papa Paolo III Farnese) ed il 1551, quando Battista Franco, il pittore che esegue i disegni per il Servizio Troiano, si allontana da Urbino. Il pittore veneto Battista Franco viene infatti chiamato dal Duca di Urbino Guidobaldo II Della Rovere nel 1545 circa: gli vengono commissionati una serie di disegni che servissero da modelli ai maiolicari di Casteldurante. Per l'esecuzione della maiolica si fa riferimento al Ducato di Urbino ed in particolare ad Urbino al maestro Camillo Gatti, appartenente ad un' importante famiglia di vasai di Casteldurante, ma in quegli anni già trasferitosi ad Urbino dove lavorava per la bottega dello zio Guido Durantino. Camillo Gatti e Battista Franco erano in rapporti di lavoro come si deduce da una lettera del 1550 di Pietro Aretino a Battista Franco.
Per quanto riguarda il modello iconografico del servizio, si ha documentazione attraverso 'Le vite' di G. Vasari.
Il 'Servizio troiano', di cui doveva far parte l'esemplare di Pavia, era destinato all'Imperatore Carlo V. L'esemplare pavese è corredato dal disegno originale a matita di Battista Franco regalato dal Duca Melzi al Marchese Malaspina , così come si legge sul cartoncino in basso a sinistra: 'Il Duca Melzi ne fece dono a Sua Eccellenza il dotto Marchese Malaspina l'anno 1829" (inv. D Mal. 69). Un'altra scodella di soggetto analogo è conservata a Londra, Victoria and Albert Museum (C. 31 - 1973) e sempre a Pavia, inv. AM 41. Si veda Tordella 2000, pp. 401-402.
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