Alzata
produzione pavese
Descrizione
Ambito culturale: produzione pavese
Cronologia: ca. 1600 - ca. 1630
Materia e tecnica: maiolica
Misure: Ø 24.5
Descrizione: Alzata ottagonale su alto piede ad anello, bordo traforato e centro umbonato in maiolica bianca 'alla faentina' . L'alzata è completamente bianca.
Notizie storico-critiche: A Pavia è documenta la presenza di maestranze faentine che importano in città (fine XVI - inizi XVII secolo) il nuovo e rivoluzionario stile compendiario inventato dai ceramisti di Faenza (nuova attenzione alle forme che imitano i più sontuosi argenti e la messa a punto di un candido e cremoso smalto bianco con stagno come opacizzante). Nel 1634 a Pavia è presente Scipione Tamburino (o Tamborno) definito come 'Maestro da maiolica', un caso unico nelle carte pavesi, personaggio di spicco nel mondo della maiolica perché già nel 1616 è attestato che produceva (prima ad Ostiglia e poi a Mantova) maiolica di qualità per il Duca Gonzaga. Ed in questi anni non può che trattarsi, per Pavia, di maiolica 'alla faentina'. Inoltre i documenti d'archivio trovano conferma nei numerosi cocci e scarti di fornace di maiolica 'alla faentina' ritrovati durante gli scavi di archeologia urbana (di cui il più ricco ed importante è lo scavo per il collettore fognario del 1976 sul Lungoticino). A Pavia si producono soprattutto 'bianchi' araldici.
Nel 1568 troviamo documentato a Pavia un Tomaso de Faencia (A.S.C.Pv., a.c. 24); nel 1592 Giulio Favintino, mercante e proprietario di fornace a Lodi insieme al fratello Matteo Cavallari, protesta perché non gli viene permesso di vendere la propria mercanzia al mercato di Pavia (A.S.C.Pv., a.c. 471); nel 1609 Antonio Dusi, bergamasco ma residente a Lodi, marito di Taddea Cavallari, chiede un privilegio decennale per introdurre in città la fabbrica della maiolica 'faencia'.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/F0060-00211/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).