Acquasantiera
scuola lombarda
Descrizione
Ambito culturale: scuola lombarda
Cronologia: ca. 1620
Tipologia: oreficeria
Materia e tecnica: argento sbalzato
Misure: 38 x 47
Descrizione: Acquasantiera con sei miniature disposte a fiore; struttura trilobata nella parte superiore bordata da rami intrecciati con testa alata di cherubino alla sommità. Due angeli con tromba ai lati della miniatura centrale. Due Serafini ai lati delle miniature inferiori. Decorazioni con volute; fiori; conchiglie; frutta e teste alate di Cherubini.
Notizie storico-critiche: Nell'Atto di donazione della quadreria del Cardinal Federico Borromeo alla Biblioteca Ambrosiana il 28 aprile 1618 non è citata l'acquasantiera nel suo insieme ma solo le sei miniature incorniciate in argento (quattro di Jan Bruegel nel paragrafo "Gli originali dei paesi" e due di Girolamo Marchesini nel paragrafo "Le opere di miniatura"). Nel "Musaeum" invece Federico Borromeo cita i pezzi come già assemblati in una sorta di scrigno, che p
erò non è detto trattarsi dell'acquasantiera (forse realizzata in seguito, ma sempre nel XVII sec.). Le miniature di Bruegel rappresentanti la tempesta e l'inverno sono citate per introdurre l'elogio dell'abilità pittorica dell'artista che fu familiare del Cardinale Federico. Sempre nel "Musaeum" si parla di Girolamo Marchesino, cultore della miniatura, che il Cardinal Federico loda come autore di raffinata esattezza che "soggiornò a lungo in casa nostra".
Veneziani nel 1860, descrivendo il crocefisso su rame attribuito a Pietro da Cortona (inv. 114), dice che era posto insieme all'acquasantiera alle spalle del letto del Cardinale. Sappiamo però dagli inventari più antichi che essa venne presto collocata nella Galleria della Biblioteca Ambrosiana.
Nel "De origine et statu Bibliothecae Ambrosianae" di Pierpaolo Bosca (1752) è scritto: "In argenteo quidem vasculo aquae lustralis, quo nocturnam quietem muniverat Borromaeus, parvae quattuor tabellae, exque eburnae distinguunt opus (nam reliquias in cupro, ora scilicet Christi ac Virginis, pinxit penicilli acie Iulius Clovius non obscuri nominis pictor) tantae exilitatis, quanta olim natura in Pyrrhi achate Musas, et Apollinem celavit (...)"
Nell'inventario del 1685 l'acquasantiera è citata nella galleria delle pitture, sul lato sinistro ed è descritta in questi termini:" Il naso dell'Acqua Benedetta, che serviva al S. E. Cardinale Fondatore, chiuso in una scattola bassa et figurata con l'Arma del Medesimo S. Cardinale. Il detto naso d'argento massiccio squisitamente figurato viene impreziosito da 6 medaglie d'avorio ornate incastratevi dentro, con vetro sopra, larghe nel massimo diametro, cioè 4 colorite da Detto Brueghel, che rappresentano un Inverno con procession;, Gesù Cristo che porta la Croce con folla che incontra le pie donne; la Crocifissione; la tempesta".
Collocazione
Milano (MI), Pinacoteca Ambrosiana
Credits
Compilazione: Fumarco, C. (2000)
Aggiornamento: Vecchio, Stefania (2002)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/L0150-00023/
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