Madonna Incoronata
Carracci Agostino (attr.)
Descrizione
Autore: Carracci Agostino (attr.) (1557/ 1602), esecutore
Cronologia: post 1601 - ante 1602
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela
Misure: 130 x 160
Descrizione: Telaio originale. Cornice in legno dorata, senza vetro
Notizie storico-critiche: Si tratta di una copia fedele, anche se indurita nei tratti, di un particolare (busto della Vergine) dell'affresco del Correggio del catino absidale della chiesa di San Giovanni Evangelista di Parma, raffigurante l'Incoronazione della Vergine. La copia fu ordinata dal Cardinale Federico Borromeo ed è citata a partire dalle disposizioni del 1607 (codice Ambr.Ms.SP.II.262. n.5).
Nell'atto di donazione del 1618 si dice: "Una Madonna con le mani in croce in atto di esser coronata, dal mezzo in su più grande del naturale copiata dal Caracciolo Bolognese, da quella del Correggio, che gia si vedeva in Parma in una Tribuna, alta tre braccia e larga due e mezzo, senza cornici". L'affresco originale del Correggio era gia stato staccato prima del crollo nella chiesa di Parma nel 1587 (ora è conservato presso la Galleria Nazionale della stessa città) e ne era stata fatta una copia anche dal bolognese Cesare Aretusi. Il Borromeo, che nel "Musaeum" lamenterà le precarie condizioni degli affreschi correggeschi, deve aver fatto eseguire la copia dopo il suo arrivo a Milano nel 1601. Malvasia disse che Annibale Carracci e forse anche Agostino fecero delle copie dell'affresco e secondo Coope (1977) una di queste venne ordinata dal Borromeo. E' probabile che si tratti di Agostino Carracci, presente a Parma presso la corte Farnese tra il 1600 ed il 1602, anno della sua morte. Forse il Cardinale trattò con i Farnese per avere una copia dell'affresco, come farà nel 1610 per la Madonna detta "Zingarella", sempre del Correggio, copiata da Bartolomeo Schedoni, anch'egli operante presso i Farnese. In base a quest'ultimo dato , la Jones (1993) non esclude che Schedoni sia l'autore anche della copia della Madonna Incoronata.
Nell'inventario della Pinacoteca del 1661 (fasc. 25 nel Ms A 357 inf., "Inventario di quanto si trova nel salone della veneranda bibl.Ambrosiana di Milano, et altri luoghi della med.a", p. 76) è segnalato " a mano diritta dell'ingresso una imagine della B. Vergine con le bracia incrocciate su il petto, tutti
con le rigole d'oro, nella facciata che si mira entrando nel Salone".
Nell'inventario del 1685 (S.Q. + II.35) l'opera è citata come "Assunta", sempre copia di Carracci dal Correggio, esposta nella Galleria delle sculture, ora incorniciata di "rigole d'oro".
Nello stesso codice vi è un fascicolo del 1798, che completa l'inventario precedente, in cui è segnalata "l'Assunta in mezza vita di statura gigantesca, copia di Caracciolo da altra del Correggio, alto b 2 e mezzo e largo b 2, cornice a rigole d'oro" (p.83).
Nella guida di Veneziani del 1860 risulta ancora esposta con la stessa attribuzione, mentre non compare più nelle guide del Ratti (1907) e del Galbiati (1951). Nell'inventario Nurchi (1984) non si trova alcuna attribuzione.
Collocazione
Milano (MI), Pinacoteca Ambrosiana
Credits
Compilazione: Fumarco, C. (2000)
Aggiornamento: Vecchio, Stefania (2002)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/L0150-00060/
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