Madonna con Sant'Anna e Bambino che gioca con l'Agnellino

Bianchi Andrea detto Vespino

Madonna con Sant'Anna e Bambino che gioca con l'Agnellino

Descrizione

Identificazione: MADONNA IN GREMBO A SANT'ANNA CON BAMBINO CHE GIOCA CON UN AGNELLINO

Autore: Bianchi Andrea detto Vespino (notizie sec. XVII secondo quarto), esecutore

Cronologia: ca. 1600 - ante 1618

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 110 x 145

Descrizione: La tela è tesa su telaio originale e conseva la battuta e l'asola in ferro per appendere coeve.

Notizie storico-critiche: Il dipinto è in questi termini segnalato nell'atto di donazione della collezione del Cardinale Federico Borromeo del 1618: "Una Madonna con Sant'Anna e Christo Bambino, che scherza con l'Agnello, dipinta da M. Andrea Bianchi detto il Vespino, non copiandola da altro quadro simile e dipinto, ma solo imitandola dal Cartone di Leonardo. E' senza cornice, et alta braccia due e mezzo e larga due".
Nel codice che raccoglie, tra vari inventari e documenti, "L'inventario di quanto si trova nel salone della veneranda bibl.Ambrosiana di Milano, et altri luoghi della med.a" del 1661 (Ms A 357 inf., fascicolo 25l p. 78) è segnalato "un quadro della B. Vergine con il Bambino nelle mani che accarezza
l'Agnello, et S. Gio. Batt.a, et S. Anna, con le rigole d'oro".
Nell'inventario del 1685 (Ms S.Q.+.II.35. p. 7) dice che il dipinto rappresenta "Sant'Anna e la Beata Vergine in atto di trattenere il Divino Fanciullo che scherza con l'Agnello. E' di mano di Andrea Bianco detto il Vespino, copia da un disegno di Leonardo da Vinci" ed è incorniciato "a rigole d'oro": la cornice è andata perduta. Nello stesso inventario si dice che l'opera è collocata nella sala inferiore per andar nella libreria dei manoscritti, al muro verso San Sepolcro.
Il dipinto non è segnalato nè nella guida del Ratti nè in quella del Galbiati.
Nella guida di Mazzini del 1972 la tela risulta già in deposito e viene segnalata come copia dal Luini; con questa stessa attribuzione compare nell'inventario del Nurchi del 1984.
Pamela Jones, studiando le opere elencate nell'atto di donazione, considera l'opera perduta ed avvalla l'attribuzione al Vespino, ritenendo che il cartone usato per modello sia quello della collezione Esterhazy, opera della scuola di Leonardo.

Collocazione

Milano (MI), Pinacoteca Ambrosiana

Credits

Compilazione: Fumarco, C. (2000)

Aggiornamento: Vecchio, Stefania (2002)

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