Ampolla

manifattura veneziana

Ampolla

Descrizione

Ambito culturale: manifattura veneziana

Cronologia: post 1600 - ante 1699

Tipologia: vetri

Materia e tecnica: vetro incolore a soffiatura libera

Misure: 22

Descrizione: Ampolla con corpo a forma di conchiglia ottenuto con la soffiatura a stampo. Termina con un collo cilindrico svasato all'imboccatura, decorato da un cordone al quale sono raccordate due anse a voluta piatte con pizzicature diagonali. Poggia su di un nodo, decorato da costolature ad andamento obliquo, racchiuso tra due dischi. Base a disco con bordo ripiegato internamente. Segno del pontello.

Notizie storico-critiche: L'ampolla appartiene alla produzione veneziana del Seicento caratterizzata anche da forme bizzarre e zoomorfe. Il confronto più puntuale è con un'ampolla pressochè identica conservata nel Museo Poldi Pezzoli di Milano (MARIACHER, ROFFIA 1983, p.262, n.152). Un'altra ampolla, con anse in vetro blu, è conservata nei Rijksmuseum di Amsterdam, con un'attribuzione che oscilla tra Venezia e la façon de Venise (RITZEMA VAN ECK, ZIJLSTRA ZWEENS 1993, p.106, n.147). Lo stesso tipo di soffiato è realizzato anche in vetro a retorti, come documentato da alcuni esemplari del Metropolitan Museum di New York, del Toledo Museum of Art e dell'Hermitage (LANMON, WHITEHOUSE 1993, pp.167-169, fig.61; 61.2; 61.3). Un vaso con corpo a valva con l'imboccatura decorata con fili vitrei blu, faceva parte del corredo vetrario di una delle cappelle del Sacro Monte di Varallo, ed è oggi conservato nel Museo Calderini (PETTENATI 1996, p.415, n.18).
Lo stesso motivo a valva ricorre in altri soffiati del periodo come in una lucerna del Museo Vetrario di Murano (BAROVIER MENTASTI 1982 p.117, fig.103).
La diffusione di questo modello è documentata anche dalla coeva produzione pittorica. In una natura morta di Giuseppe Recco, datata tra 1676 e 1680 circa, conservata nel Museo Nazionale di Varsavia, sono raffigurati alcuni vetri barocchi, tra questi una bottiglia con corpo a forma di conchiglia e bocca trilobata, come quella dei Kuttrolf (BAROVIER MENTASTI 1982, p.124, fig.112; La natura mortaÂ'2003, pp.216-217).
Le vetrerie muranesi della seconda metà del XIX secolo nell'ambito della ripresa degli antichi soffiati, imitano anche il motivo a valva, riproposto in diversi pezzi di gusto e stile pienamente ottocenteschi. Tra questi ricordiamo un vasetto in vetro fumè e foglia oro della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma (BAROVIER MENTASTI, ZACCAGNINI 2001, p.57); un altro simile, ma in vetro girasol, in collezione privata (BAROVIER MENTASTI, CISOTTO, TONINI 2002, pp.198 - 199) e un'ampolla per olio e aceto, in vetro fumé e acquamarina, conservata nel Museo Bagatti Valsecchi di Milano (BAROVIER MENTASTI, TONINI 2003, pp.431-431, n.518), il cui tipo è documentato anche in due cataloghi di vendita di due vetrerie muranesi, Testolini e Fratelli Toso, databili all'ultimo decennio del XIX secolo (M.Q. TestoliniÂ' s.d. , n.1126; Catalogo Fratelli Toso s.d., n.1363).
Il nostro pezzo è citato nell'atto di donazione del 1937 al n.55 "Bottiglia in forma di conchiglia Vetro di Murano sec.XVI. LIRE 400"

Collocazione

Varese (VA), Museo Pogliaghi

Credits

Compilazione: Vecchio, Stefania (2003)

Aggiornamento: (2005)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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