Studio per " Attesa del traghetto serale"

Zigaina Giuseppe

Studio per " Attesa del traghetto serale"

Descrizione

Identificazione: scena campestre con figure

Autore: Zigaina Giuseppe (1924/ 2001), autore

Cronologia: 1955

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: pastelli / tempera, graffi su carta

Misure: 560 mm x 460 mm

Descrizione: Cinque braccianti seduti sull'erba sulla riva di un fiume attendono l'arrivo del traghetto verso casa; le figure occupano la parte centro-sinistra del disegno, il fiume quella destra; in primo piano (da destra a sinistra) la borsa del pane, una cesta di vimini, la falce fienaia tenuta in mano da uno dei braccianti, due biciclette

Notizie storico-critiche: L'opera appartiene al periodo "neorealista" di Zigaina, che si colloca negli anni tra il 1950 e il 1957.
Ne compaiono tutti gli elementi tematici: i braccianti della terra friulana, i loro strumenti di lavoro (la falce fienaia), i loro mezzi di locomozione (la bicicletta).
In particolare, gli uomini qui rappresentati sono quelli che lavorano nella palude del fiume Ausa o in quella del Delta Padano, per metà braccianti e per metà pescatori. Una barca senza chiglia a fondo piatto è il mezzo di trasporto che, al crepuscolo, li riporta a casa (De Micheli 1966).
L'artista intitola questo disegno del 1955 'Studio per "Attesa del traghetto serale"'. Il dipinto con questo titolo che si trova alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, è del 1951, quindi non è certo di questo quadro che lo studio è preparatorio. E' probabile dunque che esistano anche altri quadri col medesimo soggetto.
Il disegno della collezione Lajolo è successivo, e si colloca in quella che De Micheli descrive come una fase di passaggio nella produzione dell'artista, indotta anche dall'evoluzione delle vicende storiche: Zigaina opera una revisione delle tematiche affrontate nel periodo più propriamente neorealista spostandosi da una cadenza epica ad una cadenza elegiaca (De Micheli 1966).
Lo scheletro strutturale di derivazione neocubista, che caratterizzava i primi disegni, si è sfaldato in una fitta e confusa trama di segni che amalgama natura e figure . Protagonista non è tanto il gruppo umano quanto il reticolo segnico "che diventa metafora di un esistente sentito come totalità che ingloba in sè ogni parte, ogni particolare", mettendo già in evidenza la presenza di quel sentimento dell'unità articolata e profonda delle cose che caratterizza la ricerca successiva dell'artista (sulla rilettura della fase neorealista da parte dell'autore stesso a distanza di anni si veda "Zigaina" 1990).

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2004)

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