COLOMBA E CUORE SQUARCIATO
Bodini Floriano
Descrizione
Autore: Bodini Floriano (1933/ 2005), autore
Cronologia: 1976
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: matita / pastelli su carta
Misure: 347 mm x 358 mm
Descrizione: Tronco d'albero con cuore squarciato a destra e colomba in volo rivolta verso sinistra
Notizie storico-critiche: La produzione grafica dell'artista gode di una sua autonomia rispetto a quella scultorea e riveste un ruolo tutt'altro che marginale all'interno dell'attività di Bodini. Egli infatti si è molto dedicato alla realizzazione di incisioni, per la prima volta raccolte e pubblicate in un volume nel 1973 (Fabiani, 1973).
Questo disegno è stato appositamente realizzato dallo scultore in relazione al romanzo di Davide Lajolo "Veder l'erba dalla parte delle radici" (1977): lo dimostrerebbero la presenza del cuore squarciato, che raffigura il tema centrale del romanzo (scritto da Lajolo per raccontare l'infarto di cui era stato vittima pochi anni prima), e la stretta somiglianza con il disegno di Bodini pubblicato sulla copertina del suddetto libro, edito da Rizzoli.
Quest'ultimo disegno, intitolato "colomba e sofferenza", anch'esso datato 1976, presenta alcune varianti rispetto a quello della Fondazione Lajolo: tre rose sulla destra al posto del cuore squarciato; la colomba appoggiata a terra invece che in volo.
La collaborazione dello scrittore e dell'artista intorno al romanzo di Lajolo viene ribadita qualche anno dopo con la pubblicazione di una cartella di stampe ancora intitolata "Veder l'erba dalla parte delle radici" (Bodini/ Lajolo, 1978). Essa contiene tre litografie realizzate da Bodini sullo spunto di altrettanti frammenti tratti dal libro dell'amico.
La cartella è introdotta da un breve testo in cui lo scrittore, tra le altre cose, ricorda la colomba disegnata da Bodini per la copertina del suo libro come "il simbolo della tenerezza, del calore umano, del volo senza fine nell'universo" (Lajolo, 1978).
La colomba, che compare come "personaggio" nel romanzo di Lajolo, è anche uno dei soggetti privilegiati delle sculture e dei disegni di Bodini. Essa diviene per la prima volta oggetto degli studi dello scultore intorno al 1968, quando compare come elemento fondamentale nella celebre scultura "Ritratto di un papa" (1968, Musei Vaticani): "Con la stessa composizione con cui nasce il Ritratto, nasce la colomba, che diviene, anche autonomamente (1969), uno dei simboli basilari del linguaggio plastico dello scultore" (Corradini, 1994).
Davide Lajolo commenta così la colomba che compare accanto al papa, simbolo anche di una fase di passaggio nell'evoluzione dell'artista: "Ma è proprio (...) dal grifagno di quelle mani che fuoriesce la speranza nella lievità della colomba. Prima estatica come ancora intrappolata poi liberata nel soffio di pace. La colomba si libra come la religiosità s'innalza sugli schemi freddi della ipocrita osservanza. Torna la vita. Lentamente la colomba llarga le ali, prende confidenza con l'aria, fino ad alzarsi in volo. Con la speranza rinasce la fiducia nell'uomo. Bodini ha trovato il segreto: ormai nella scultura domina il movimento. Il bronzo diventa soffice come le piume della colomba." (Lajolo, 1976).
Si segnala infine quanto raccontava Angela Candiani: che la colomba triste di questo disegno di Bodini, che è quella descritta nel romanzo di Lajolo, era una rappresentazione di lei stessa, e - fermo restando che nel romanzo la colomba è raffigurazione complessa che racchiude in sé più di un significato - le dediche di Davide Lajolo ad Angela scritte sugli esemplari del libro da lei posseduti, come anche alcune poesie scritte per lei, confermano che l'appellativo di "colomba" era spesso usato dallo scrittore per rivolgersi alla donna amata.
E' probabile che il disegno di Bodini abbia fatto il suo ingresso nella collezione in un periodo molto vicino alla sua esecuzione, forse donato dall'artista all'amico per il quale era stato realizzato.
Collocazione
Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo
Credits
Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2004)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00050/
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