Ragazza e toro
Bodini Floriano
Descrizione
Identificazione: FIGURA FEMMINILE NUDA E TORO
Autore: Bodini Floriano (1933/ 2005), autore
Cronologia: 1975
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: bronzo a fusione / patinato
Misure: 45 cm x Ø 30 cm
Descrizione: Figura femminile raffigurata dalle ginocchia in su con braccia e mani separate dal corpo; testa di toro sulla destra; basamento circolare; superficie incisa con segni grafici.
Notizie storico-critiche: Questa scultura è stata più volte pubblicata nei volumi dedicati al lavoro di Bodini.
La prima riproduzione dell'opera appare, un anno dopo la sua esecuzione, sul catalogo di una mostra dello scultore tenutasi nel 1976 a Torino (Bodini, 1976). Il catalogo pubblica tra l'altro una presentazione del lavoro di Bodini scritta da Lajolo già l'anno prima per una precedente esposizione dell'artista: si tratta del primo testo dedicato dallo scrittore all'amico (Lajolo, 1975).
E' molto probabile che fu in occasione di una delle due mostre che Lajolo ricevette in dono dallo scultore il gesso da cui fu tratta la "Ragazza e toro": infatti Angela Candiani ha raccontato di essere stata lei a far realizzare la fusione in bronzo della scultura dal gesso regalatole da Lajolo, il quale a sua volta lo aveva ricevuto in dono direttamente dall'artista (2000, comunicazione orale).
E' stata proprio la Candiani infatti ad acquistare la maggior parte delle sculture di Bodini presenti nella collezione, soprattutto nel periodo successivo alla morte del marito (1984).
La sua testimonianza appare confermata da una dedica scritta da Bodini sulla copia del catalogo di una mostra del 1982, conservata dalla Fondazione Lajolo, in cui è pubblicata la scultura in questione. Sulla pagina in cui compare la sua riproduzione fotografica (p. nn., 11) Bodini ha scritto: "a Angela con tanta vera amicizia/ Floriano/ W all'8 gennaio" (Vespignani, 1982). L'otto gennaio era la data del compleanno della Candiani, che cadeva lo stesso giorno in cui Bodini festeggiava il suo, fatto che entrambi ricordavano volentieri, come dimostrano dediche e testimonianze verbali. Un'altra pagina dello stesso catalogo (p. nn., 13), in cui un'altra scultura della collezione ("Paola", 1967) è anch'essa accompagnata da una dedica dell'artista, riporta anche l'anno: 1986.
E' evidentemente che al momento dell'acquisto delle due sculture Bodini ha voluto ricordare il fatto con una dedica all'amica-collezionista, scritta ciascuna sulla pagina in cui l'opera in questione era stata riprodotta su un catalogo che le aveva pubblicate entrambe.
Si segnala però che la "Ragazza e toro" pubblicata in questo catalogo è in argento, mentre la copia della collezione Lajolo (C. 1/3) è in bronzo. Le misure riportate nella dascalia, leggermente diverse (49x28x26), sono quelle della sola parte in bronzo, mentre l'esemplare della collezione è saldato ad un basamento circolare di marmo che ne aumenta l'altezza.
L'utilizzo della presenza di un animale per accentuare le caratteristiche proprie dei personaggi ritratti è abbastanza tipica nella produzione di Bodini di questi anni.
L'esecuzione della scultura della collezione è vicina nel tempo a quella della famosa "Biografia inquieta di un personaggio femminile" (1976), in cui una scimmia compare tra i diversi elementi che costruiscono il ritratto psicologico di Wanda, moglie dell'artista.
Il ricorso a questo espediente espressivo era già stato sperimentato nei numerosi lavori (sculture ma anche disegni) che hanno per soggetto la figlia Paola, raffigurata con i suoi cuccioli o animali giocattolo, o nella scultura intitolata "La madre", del 1973, in cui una figura di donna compare accanto ad una gallina, o, più tardi, in "Ragazza e cane" del 1983.
"Animali che fanno corpo con l'uomo e con la figura" fa notare Lajolo, accostando il nome di Bodini a quello del poeta Umberto Saba del quale ricorda alcuni versi: "Guardo, donna, il tuo cane che, adorato, ti adora"; e le similitudini con la moglie: "La bianca pollastra", "La gravida giovenca", "Sei la pavida coniglia" (Lajolo, 1975).
Il soggetto del toro è inoltre riconducibile a Picasso, al quale si avvicina anche il procedimento di scomposizione per volumi e la costruzione della figura femminile con braccia e mani separate dal corpo. Lo stile geometrizzante e stilizzato sembra inoltre denunciare un interesse per l'opera di De Chirico.
Collocazione
Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo
Credits
Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2004)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00054/
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