Colomba
Bodini Floriano
Descrizione
Autore: Bodini Floriano (1933/ 2005), autore
Cronologia: 1972
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: bronzo a fusione / patinato
Misure: 37 cm x 30 cm x 45 cm
Descrizione: Colomba con ali e coda scostati dal corpo, come se si stesse alzando in volo o si fosse appenna appoggiata al suolo; superficie incisa con solchi a indicare il piumaggio
Notizie storico-critiche: La colomba è un soggetto molto amato da Bodini, come si evince dalle schede NSK 49 e 50.
Scrive Davide Lajolo: "Floriano Bodini ha scolpito colombe in legno, in bronzo, in marmo. Sono colombe che danno alla materia il senso del volo. Si librano nell'aria perché questa è la forza e la poesia di un autentico scultore" (Bodini/ Lajolo, 1978). Il commento è tratto dall'introduzione di Lajolo ad una cartella di stampe realizzate da Bodini sullo spunto di alcuni frammenti tratti dal suo romanzo "Veder l'erba dalla parte delle radici" (1977).
Nel romanzo, la colomba compare tra i "personaggi" del racconto, portatrice di diversi significati. Lo stesso soggetto è anche, da diversi anni, tra quelli privilegiati nelle sculture e nei disegni di Bodini.
Essa diviene per la prima volta oggetto degli studi dello scultore intorno al 1968, quando compare come elemento fondamentale nella celebre scultura lignea "Ritratto di un papa" (1968, Musei Vaticani): "Con la stessa composizione con cui nasce il Ritratto, nasce la colomba, che diviene, anche autonomamente (1969), uno dei simboli basilari del linguaggio plastico dello scultore" (Corradini, 1994).
Davide Lajolo commenta così la colomba scolpita accanto al papa, indicandola come emblematica di una fase di passaggio nell'evoluzione artistica dell'amico: "Ma è proprio (...) dal grifagno di quelle mani che fuoriesce la speranza nella lievità della colomba. Prima estatica come ancora intrappolata poi liberata nel soffio di pace. La colomba si libra come la religiosità s'innalza sugli schemi freddi della ipocrita osservanza. Torna la vita. Lentamente la colomba allarga le ali, prende confidenza con l'aria, fino ad alzarsi in volo. Con la speranza rinasce la fiducia nell'uomo. Bodini ha trovato il segreto: ormai nella scultura domina il movimento. Il bronzo diventa soffice come le piume della colomba." (Lajolo, 1976).
Si segnala infine quanto raccontava Angela Candiani: che la colomba descritta nel romanzo di Lajolo era anche rappresentazione di lei stessa, e le dediche di Davide Lajolo ad Angela scritte sugli esemplari del libro da lei posseduti, come anche alcune poesie scritte per lei, confermano che l'appellativo di "colomba" era spesso usato dallo scrittore per rivolgersi alla donna amata.
E' quasi certamente per questo motivo che la Candiani ha scelto di acquistare quest'opera per la collezione, aggiungendola alle rappresentazioni grafiche di questo soggetto già possedute. E' stata proprio la Candiani infatti ad acquistare la maggior parte delle sculture di Bodini presenti nella collezione, soprattutto nel periodo successivo alla morte del marito (1984).
Come indicato dall'iscrizione sulla base di bronzo, la scultura è un esemplare unico.
Una versione dello stesso soggetto, quasi identica a questa e realizzata nello stesso anno (1972), è riprodotta sul catalogo di una mostra di Bodini del 1991: essa però è più piccola nelle dimensioni, ha un diverso segno grafico inciso sulle ali, ed è montata su di un basamento in bronzo invece che in marmo (Corradini, 1994).
Collocazione
Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo
Credits
Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2004)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00056/
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