FIORE

Treccani Ernesto

FIORE

Descrizione

Autore: Treccani Ernesto (1920/), autore

Cronologia: ca. 1970 - ante 1972

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: matita / acrilici su tela

Misure: 20 cm x 25 cm

Descrizione: Fiore giallo delineato con poche essenziali pennellate di colore sul fondo bianco

Notizie storico-critiche: Questo disegno compare, insieme ad altri (NSK 61, 62), ad illustrazione di un lungo articolo di Davide Lajolo su Ernesto Treccani, pubblicato nel 1972 sul settimanale "Giorni Vie Nuove", di cui Lajolo era allora direttore.
Tre dei cinque lavori di Treccani che illustrano l'articolo fanno parte della collezione Lajolo. Una didascalia ("alcuni dei più recenti disegni di Ernesto Treccani") aiuta a collocare nel tempo la loro esecuzione, dal momento che nessuno di loro è datato.
L'articolo di Lajolo si inserisce nella rubrica "Incontri con i personaggi", nella quale il giornalista era solito tracciare il ritratto di uno degli artisti cui era legato in amicizia, narrandone la persona e la poetica. Qui si sofferma a descrivere Treccani intento a disegnare nella stanza della clinica dove era stato ricoverato dopo un incidente (maggio 1972): "(...) ora che i fiori che gli hanno portato sono sul balcone a stemperarsi sotto il sole e sulla tela riprendono i loro colori smaglianti, (...) mi pare ancora di riscoprirlo. (...) e poi d'improvviso nasce il quadro impastato di foglie e di fiori, di verdi e di gialli, di marroni, di rossi (...). La sua poesia è qui, in questa unione tra lotta e tenerezza, tra rivoluzione e civiltà, tra il volto ombrato dell'infermiera e il fiore giallo che esulta, un lirismo che Treccani porta avanti dai tempi di "Corrente" e che rimane la sua scoperta mai esaurita." (Lajolo, 1972).
Le parole di Lajolo sembrano descrivere questo dipinto della collezione, anche se il soggetto del fiore è molto frequente nel lavoro di Treccani, soprattutto a partire dal 1956, quando gli eventi politici, e i fatti d'Ungheria in particolare, segnano nella sua evoluzione artistica il passaggio dai temi sociali e dai modi espressionistici ad un nuovo lirismo naturalista che si esprime con un linguaggio quasi informale, prevalentemente attraverso le tecniche rapide del disegno e dell'acquarello.
Numerose sono le raffigurazioni di fiori nel gruppo di acquarelli intitolato "Ricordo di un viaggio a Cuba", realizzato dopo un soggiorno dell'artista nell'isola. A questo proposito, scrive Lajolo in un altro articolo da lui dedicato a Treccani, pubblicato su "Il Mondo": " Qualcuno si attendeva di vedere dipinto il corrusco della rivoluzione. Treccani aveva portato soltanto visi di fanciulle e soprattutto fiori. Aveva ragione Mario Alicata a scrivere: anche la poesia fa parte della rivoluzione." (Lajolo 1975).
Secondo De Micheli, l'interesse e la partecipazione di Treccani ai problemi e alla vita degli uomini, espliciti nella fase della pittura realista, non sarebbero scomparsi con l'emergere della sua sensibilità verso la realtà naturale: essa infatti "non è per lui un puro e innocente luogo d'evasione, in cui cercare riparo dalla brutalità della storia. Al contrario: nalla natura egli ritrova l'uomo e ne avverte l'aspirazione a un'esistenza non minacciata, a una condizione non oppressiva." (De Micheli 1989).
Treccani stesso sostiene: "Vorrei che un giorno si potesse dire del mio lavoro: era in un tempo che andava verso la felicità malgrado le nubi e i flagelli. Di questi aveva coscienza, eppure ha dipinto un giardino splendente. Soltanto chi ha il cuore aperto alle sofferenze del mondo, chi conosce il significato di sfruttamento e servitù, chi risponde con la lotta, può aspirare ad esprimere la bellezza." (Treccani, 1966).
La tecnica dell'acrilico, utilizzata per la prima volta dall'artista per la serie delle "siepi" all'inizio degli anni '70, è condizione necessaria di una pittura fatta di gesti veloci, "vera e propria scrittura per immagini" (Negri, 1986): infatti, al contrario della pittura ad olio, asciuga in poco tempo e permette la rapida sovrapposizione degli interventi, senza alterazione dei valori cromatici.

Collocazione

Milano (MI), Fondazione Davide Lajolo

Credits

Compilazione: Ciottoli Sollazzo, Nora (2004)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).