Cavallo
Cassinari Bruno
Descrizione
Autore: Cassinari Bruno (1912/ 1992), autore
Cronologia: 1945 - ca. 1947
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: china su carta
Misure: 625 mm x 460 mm
Descrizione: il cavallo sembra ripreso nel chiuso di una stalla; la posa con la testa abbassata e la bocca aperta in un nitrito lo descrivono scalpitante e inquieto.
Notizie storico-critiche: Angela Candiani racconta che il disegno le venne regalato da una dirigente della SIP amica di sua madre. Cassinari, nei primi anni del secondo dopoguerra, aveva chiesto alla donna il favore di ottenere un apparecchio telefonico in casa e l'aveva poi ringraziata regalandole un suo lavoro. La dirigente, che non aveva saputo apprezzare realmente il dono, lo cedette a sua volta ad Angela quando, negli anni '60, dopo averla invitata a cena, la vide arrivare con sotto il braccio il cartiglio di un altro cavallo, disegnato da Aligi Sassu, anch'esso entrato poi a far parte della collezione (Angela Candiani 2000, comunicazione orale).
In base alla testimonianza della Candiani, la realizzazione del disegno si collocherebbe dunque all'incirca tra il 1945 e il 1947.
Questa datazione sembra coincidere con le caratteristiche dell'opera. Sono infatti ravvisabili gli elementi indicati da Giovanni Anzani come propri del periodo compreso tra i primi anni '40 e il soggiorno a Parigi del 1947 (Cassinari 1998, pp. 12-16): l'eco del Picasso di "Guernica" e della "Minortauromachia", trasferito da Cassinari in una pittura dall'espressività neoromantica vicina nei temi all'esistenza quotidiana; l'influenza dell'opera sculturea di Marino Marini e di quella del Modigliani delle Cariatidi, qui visibile nella linea fluente e nella corposità delle forme.
I cavalli che l'artista disegnerà più tardi sono infatti esili e leggeri, realizzati con tratto sottile e con una maggiore stilizzazione.
Il soggetto del cavallo, animale amato da Cassinari e da lui considerato "la forma più perfetta del creato", è molto frequente nella grafica. In particolare, è al centro di una serie di studi cui l'artista si dedica nel 1945, in relazione all'acquaforte intitolata "La guerra" (1945), e, poco più tardi, nel 1947, durante un soggiorno in Maremma. Anche nella successiva attività il soggetto non avrà esiti pittorici ma piuttosto - a partire dagli anni '60, periodo in cui viene ripreso - relativi alla scultura (Cassinari 1986).
Si fa infine notare che questo disegno della collezione Lajolo presenta alcune caratterische che lo avvicinano alla sopra citata acquaforte "La guerra" (1945), in cui il cavallo appare rovesciato sulla schiena da un carro armato: la posa dell'animale col collo ricurvo verso il ventre è la stessa dell'incisione; inoltre, il fatto che siano visibili tutti e quattro i ferri sotto gli zoccoli (impossibile se il cavallo poggiasse a terra) fa pensare che il foglio potrebbe forse essere guardato capovolto e riferito all'acquaforte in questione.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/LA010-00112/
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